SPACE SCOUT

Rivolta: "Avere Vent'anni non è facile"

La band rock protagonista a Space Scout

09 Dic 2013 - 16:37
 © Ufficio stampa

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La band rock Rivolta viene da Civitavecchia composta ed è composta da Gabriel Maurelli (voce/basso), Giordano Tricamo (batteria) e Luca Laudi (chitarra). Hanno fatto parte del progetto "Rezophonic" insieme ad altri 150 artisti della scena rock italiana, con i quali hanno contribuito alla realizzazione di pozzi d’acqua in Africa per il progetto idrico di Amref. La band presenta l'Ep "Avere Vent'anni".

Quando sono nati i Rivolta?
I Rivolta sono nati nel 2009 ma in realtà ci sono sempre stati. Abbiamo cominciato a suonare insieme quando avevamo 16 anni in altri progetti e ancora lo facciamo. Tante prove, piccoli concerti, sagre di paese, concorsi scapestrati e festival vari. Un po' quello che continuamo a fare anche oggi!

Perché avete deciso di puntare tutto sul rock?
La realtà è che la scelta di puntare tutto su un genere come questo è maturata spontanemante. Anche se ascoltiamo musica differemente, il denominatore comune per noi tre è il rock, quello dei Queens of the stone Age o dei Led Zeppelin per intenerci. la nostra duttilità nell'ascoltare musica differente diventa la strada giusta per contaminarci a vicenda e non fossilizzarci su un solo modo di vedere la musica.

Come mai il rock in Italia non ha radici e difficilmente appassiona?
Il discorso al riguardo è molto complesso. Il Rock non fa parte del nostro Dna e viviamo un periodo storico dove, sotto ogni fronte, "educare" la gente a qualcosa che non gli appartiene diventa più difficile del previsto. Il movimento indipendente, soprattutto quello rock, è molto forte ed esistono un milione di band brave da far spavento. Noi abbiamo deciso di far parte di queste e di fare la musica che più visceralmente amiamo.

"Avere Vent’anni" oggi è difficile in Italia?
Di certo non è facile. Trovare un lavoro è diventata quasi un'utopia, investire in qualcosa come un'attività o mettersi in proprio invece roba da matti! Si cade in discorsi inflazionati, ma la crisi c'è ed è un fumo densissimo che non si riesce a tagliare col coltello.

Com'è nato il brano "Dita incrociate"?

E' nato dalla voglia di non abbassare la testa di fronte ad una situazione critica come quella del nostro Paese. Quello che però cerchiamo di fare con i nostri testi è rendere il messaggio il più versatile possibile in modo da poter lasciare intendere di cosa veramente parla il brano ma allo stesso tempo lasciare anche libero chi lo ascolta a dare la propria interpretazione.

Perché avete deciso di esporvi così tanto aprendo alle recensioni del vostro disco sui social?
Ci sembrava un'idea divertente e soprattutto originale. Sicuramente non saremo i primi a fare qualcosa del genere, ma l'idea di far recensire il disco a qualsiasi persona che lo ascolta ed ha voglia di farlo ci gasa parecchio. Sia che le critiche siano positive o negative, la speranza è che siano costruttive, così servirà anche a noi!

Qual è il vostro obiettivo?
Abbiamo la testa già al secondo album. Facciamo una cosa per volta, in fase di scrittura siamo molto meticolosi e prima di concludere un brano ci mettiamo secoli! Suonare dal vivo il più possibile per promuovere questo Ep e catapultarsi con la testa al prossimo album è più che sufficiente per ora. Poi se nel frattempo diventiamo ricchi sfondati con la frutta fresca, il sushi e la jacuzzi nel camerino sarebbe fantastico lo stesso!

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