Acquisti Italiani è la rubrica di approfondimento sull’andamento degli acquisti, le tendenze di consumo e il consumatore, curata da Francesco Pallavicino, Responsabile Scenari di Mercato e Posizionamento di CartaSi. Le informazioni sono tratte dalle analisi dell’Osservatorio Acquisti CartaSi, che rileva gli acquisti degli italiani con carta di credito (www.osservatorioacquisti.cartasi.it)
© Tgcom24
Dopo il “rimbalzo tecnico” di settembre, gli acquisti con carta proseguono con lo stesso tenore anche nel mese successivo. Il +1,2% nominale, che, anche grazie all’ulteriore calo dell’inflazione, torna a sopravanzarne la dinamica, è un ruolino di marcia da metà del guado, essendo esattamente pari alla media degli ultimi dodici mesi.
Esso si compone infatti di un -1,9% dell’offline e +20,5% dell’ecommerce. Se per il trend degli acquisti online ciò rappresenta un ulteriore rafforzamento, il mondo “fisico“ rimane su ritmi negativi, anche in assenza di effetti calendario (l’ottobre 2013 non mostra grosse differenze rispetto al 2012).
Dal punto di vista geografico, il +1,2% si pone in posizione centrale rispetto alle tendenze a cui marciano le grandi macroaree del Paese: +2,2% il Nordovest, +1,2% il Nordest, +1,1% il Centro, -1,0% il Sud. Uno spartiacque che evidenzia l’asincronia del ciclo della domanda a livello territoriale. Ciò si accompagna ad una accentuata concentrazione delle spese sul primo terzile degli acquirenti: gli alto-spendenti infatti presentano un +2,2%, mentre medio e basso spendenti calano rispettivamente del -2,7% e -11,9%.
Il +1,2% costituisce un elemento di cesura anche fra le voci che, da un lato beneficiano di qualche forma di canalizzazione (verso l’online o verso i pagamenti elettronici) e quelle che restano ancorate a un comportamento d’acquisto ancora titubante o al più attendista.
Fra i primi ci sono i Servizi Consumer (+12,2%), sostenuti da spese previdenziali, sanitarie e da enti pubblici, ma anche dal gambling, online e offline. I servizi per la casa e per la persona sono sostanzialmente piatti.
L’ecommerce determina poi l’impulso del Dettaglio non alimentare (+7,7%) che (anche a causa di una diversa classificazione nel passaggio all’online) contribuisce a cannibalizzare parte dei volumi della voce Informatica (-9,7%).
Altre conferme vengono da Viaggi e trasporti (+4,2%), voce che al calo dei Carburanti, di origine disinflazionistica, contrappone il buon andamento di linee aeree e agenzie, ma anche dei trasporti per la persona, grazie al contributo delle nuove offerte ferroviarie. In ambito turistico, tuttavia, accanto al calo di Alberghi (dovuto al noto trasferimento di volumi alle agenzie online) riappare la contrazione dei Ristoranti.
Se l’Abbigliamento sembra prossimo a un punto di minimo (il calo di “solo” -1,6% autorizza a ben sperare), food (-2,4%) e beni per la casa (-3,2%) stentano a tornare su tassi di crescita positivi. Segnali da un consumatore che, per ripartire, non aspetta che motivi di serenità e fiducia.