Il pubblico del Teatro Caio Melisso ha accolto la performance con un'ovazione
di Giancarlo Bastianelli© Festival di Spoleto / Andrea Veroni
Il pubblico del Teatro Caio Melisso di Spoleto, nel quadro della 65esima edizione del Festival dei due Mondi, ha accolto con un'ovazione la performance dell'ensemble "Sentieri Selvaggi", diretto da Carlo Boccadoro, nel primo concerto dell'attesa trilogia: "American Portraits". In programma musiche di Philip Glass, Terry Riley e Steve Reich. Con il Maestro Boccadoro, ospite a "Popular" abbiamo scambiato alcune impressioni sul concerto...
"Una reazione da parte del pubblico molto calorosa - dice Carlo Boccadoro -. La gente è entusiasta. Non diamo mai niente per scontato sulla reazione del pubblico quando si parla di musica contemporanea, il fatto che su questo fronte sia arrivato 'tutto subito', mi sembra un ottimo segnale. I brani che abbiamo eseguito risultano sempre attuali, anche se sono composizioni chi risalgono a oltre 50 anni fa. Sono brani di altissimo livello: Philip Glass, Terry Riley e Steve Reich, hanno influenzato anche molti 'grandi' del rock come: Pink Floyd, David Bowie, Brian Eno, gli Who che a Riley hanno dedicato un brano; tutta la musica di 'rottura', con il passare del tempo, lo diventa di meno, ma in questo caso parliamo di composizioni sempre attuali. Noi le abbiamo presentate rispettando l'esecuzione di quando vennero proposte per la prima volta e non erano conosciute dal pubblico".
Una ricerca che è stata particolarmente impegnativa
Sì, in particolare è stato difficile trovare questi strumenti, come le tastiere elettroniche vintage. Fortunatamente Giovanni Mancuso, oltre a essere un grande musicista e componente del nostro ensemble, è anche un appassionato collezionista di questo tipo di tastiere. Non ci sono più in giro strumenti come questi, diventati negli anni 'reperti da museo'.
Totalmente differente il programma dei due concerti del fine settimana
Sì, per il secondo e terzo dei nostri 'American Portraits' al Caio Melisso avremo strumenti prevalentemente acustici, come: flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte. Spalmato nei due giorni, ci sarà un programma variegato, con un range di compositori che, partendo dagli anni 70, arrivano ai giorni nostri.
Quali i progetti futuri di "Sentieri Selvaggi"
Non ho un 'posto fisso', devo fare tante cose e cerco di farle al meglio; con "Sentieri Selvaggi" amiamo suonare cose totalmente differenti tra loro. Dopo Spoleto saremo a Montepulciano come orchestra in residenza, proponendo anche musiche cameristiche di Franco Battiato che si rifanno al periodo compreso tra il 74 e il 78, quando lui diede alle stampe album che traevano ispirazione da artisti come Reich e Glass. Tutto materiale che abbiamo riscoperto e 'ripulito', che ci apprestiamo a ripubblicare; saremo a Montepulciano per diverso tempo, facendo cose differenti da quelle che proponiamo al Festival di Spoleto.