Acquisti Italiani è la rubrica di approfondimento sull’andamento degli acquisti, le tendenze di consumo e il consumatore, curata da Francesco Pallavicino, Responsabile Scenari di Mercato e Posizionamento di CartaSi. Le informazioni sono tratte dalle analisi dell’Osservatorio Acquisti CartaSi che rileva gli acquisti degli italiani con carta di credito (www.osservatorioacquisti.cartasi.it)
© tgcom24
Incertezze fiscali e carenza di fiducia quest'anno hanno in parte riscritto gli spartiti degli acquisti natalizi. Tuttavia, il canto è meno dissonante di quanto appaia: il sabato 30 novembre, una giornata importante per le spese prenatalizie, nel 2012 cadeva in dicembre, portandosi via secondo le nostre stime poco meno di un punto di crescita, non poco di questi tempi. Il -2,2% di dicembre va osservato dunque anche alla luce di questo fattore. Mediando la dinamica del bimestre novembre-dicembre, il calo si contiene ad un -0,4%.
La campagna natalizia era cominciata in modo cauto: fino al 15 di dicembre il trend settimanale generava un trend cumulato positivo, seppure in rallentamento. Nei consuntivi stagionali si è però mostrata più contenuta del passato la spesa dei giorni appena precedenti il Natale, tradizionalmente determinante grazie alla sua rilevanza dimensionale.
A soffrire delle oscillazioni congiunturali è il canale offline, che nel dato di dicembre si ridimensiona di oltre cinque punti (-5,4%). L'ecommerce continua, al contrario, a mantenere tassi di sviluppo superiori al 20 percento (+23,7%).
Fra i settori emergono ulteriormente i contrasti fra le voci tecnologiche e turistiche da un lato e i beni tradizionali dall'altro: telecomunicazioni (+21,2%) e beni digitali (+38%), linee aeree (+25%) e agenzie viaggio (+8,6%) mostrano tendenze da boom economico, lasciando dietro sé i cali a doppia cifra dei beni fisici.
Tale contrasto si ripresenta anche all'interno delle voci turistiche: come detto, sorridono i settori sostenuti dall'online, ma inevitabilmente si tratta di flussi di spesa destinati fuori dal paese (estero: +18,7%, Italia: -4,9%). Al contrario, si comprimono i restanti item: carburanti (-4,8%), noleggi (-4,6%), pedaggi (-1,5%), alberghi (-1,4%) e ristoranti (-4,2%).
Forti contrasti emergono anche nei profili di spesa: se gli alto-spendenti mantengono i ritmi di crescita (+1,1%), medio e basso-spendenti mostrano andamenti molto indicativi, rispettivamente: -14% e -53%. Una divaricazione di cui vorremmo presto vedere un ridimensionamento.