Il cantautore ospite a Space Scout
© ufficio-stampa
Daniele Guastella ha alle spalle due album "L'attesa" e "Intanto cammino". Daniele ha studiato "Hope Music School” di Roma, dove ha conseguito i diplomi di interprete, autore, compositore ed arrangiatore di musica leggera. Il cantautore ha anche partecipato tre volte al Festival Internazionale di musica Cristiana "Jubilmusic". Il suo progetto ambizioso lo vede in Messico con la versione spagnola di "Intanto cammino".
Il tuo ultimo album si intitola "Intanto cammino" (del 2012) qual è il filo che unisce tutti i brani del disco?
Premetto che alcuni dei 13 brani li ho scritti con la collaborazione di diversi autori italiani e stranieri. Non tutti i brani di questo disco sono collegati da un vero e proprio filo rosso, ma tutti sono nati dall’impulso creativo che ho avuto nei cinque anni precedenti alla sua uscita, e pertanto penso che se c’è un filo conduttore va identificato nella creatività e nel mio vissuto di quel periodo. Il senso di questo lavoro si può riassumere, comunque, nel brano che dà il titolo all’album: “Intanto cammino”.
Come nasce questa canzone?
La canzone prende spunto da uno stato di disagio e dal mio sentirmi limitato in un piccolo paesino dell’entroterra siciliano. Parla, infatti, della voglia di riscattarsi e di scappare via da una routine che molto spesso ci attanaglia. Anche se, a volte, nella vita non si ha una direzione ben precisa, penso sia meglio muoversi, camminare piuttosto che fermarsi ad aspettare che accada qualcosa. La canzone è un invito a scuotersi dal torpore che l’ambiente circostante può causare e a cercare dentro di se gli stimoli per una vita migliore. E naturalmente per “muoversi” non s’intende solo un viaggio fisico, bensì un viaggio dell’anima.
Dove ti ha portato questa voglia di riscatto?
Questa voglia di riscatto mi ha portato ancora una volta in Messico, nazione che mi ha accolto dal 2006 ad oggi diverse volte, e dove ho registrato questo disco con l’ausilio del mio produttore Giovanni Buzzurro e di molti musicisti di tutto il mondo, soprattutto dell’America Latina. Non è l’unico posto dove ho portato la mia musica, anzi…dove mi ha portato la mia musica. Ho avuto il piacere di cantare varie volte in Moldavia, Bulgaria, Stati Uniti, Belgio, Svizzera, Germania e un po’ in tutta la nostra penisola.
Stai già preparando un nuovo disco?
In questo momento sto ultimando la versione spagnola di “Intanto cammino”, mio secondo album da solista, che uscirà a breve in Messico. Sono in partenza per la Florida e successivamente ancora per il Messico, per partecipare a diversi festival e per promuovere il disco con una serie di concerti.
Come e quando nasce la tua vocazione per la musica?
Lo ricordo ancora quel preciso momento della mia vita. Avevo sei anni ed ero a casa di un compagno di scuola. A un certo punto mi ha mostrato una diamonica, piccolo strumento a fiato munito di tasti simili al pianoforte, ed il cuore ha cominciato a battere forte. Ho capito che la musica avrebbe fatto parte della mia vita per sempre. Credo che si sia trattato di amore a prima vista.
E poi cosa è successo?
Da lì ho cominciato i miei studi di pianoforte classico, portati a termine, in seguito ho coltivato la passione e la voglia irrefrenabile di cantare esibendomi ad ogni occasione e partecipando a vari concorsi di paese. A metà degli anni ’90 ho iniziato a scrivere canzoni con altri autori e nel '99 sono entrato a far parte di una scuola che mi ha cambiato la vita, la “Hope music school”, dove mi sono perfezionato come interprete, compositore e autore con l'ausilio di importanti artisti, autori e produttori del panorama nazionale e dove ho conosciuto alcuni degli autori con i quali ancora oggi collaboro. L'incontro con Giovanni Buzzurro, grande musicista siciliano, è stato fondamentale per la nascita dei miei lavori discografici e per le mie esperienze in Messico e nell'est Europa. Nel 2007 abbiamo registrato assieme e con l'aiuto di importanti musicisti siciliani, il mio primo CD dal titolo “L'attesa”.
Puoi raccontarci la tua esperienza all'udienza speciale degli innamorati alla presenza di Papa Francesco in Piazza San Pietro a Roma?
E' stata una di quelle esperienze che mi porterò sempre nel cuore… Ho avuto la fortuna di cantare nel 2000 nel coro della GMG di Roma, davanti a Papa Giovanni Paolo II; poi, come parte di un gruppo, alla GMG di Colonia nel 2005, davanti a 60.000 italiani; nel 2014 ho infine cantato per papa Francesco in una gremita Piazza san Pietro. Devo dire grazie, per questi incredibili doni, alla “Hope music school”, che ha creduto in me in varie occasioni e che mi ha fatto crescere dal punto di vista artistico e soprattutto umano. Cantare per il Papa è qualcosa di indescrivibile e ricevere una sua stretta di mano e la sua benedizione lo è ancor di più. Mi sento un privilegiato per tutto ciò.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Mi piace progettare soltanto il mio futuro imminente, visto che spesso i progetti vengono stravolti dagli eventi della vita. A breve sarò in giro per promuovere il cd, come dicevo, ma soprattutto incontrerò un importante produttore messicano per una ormai sicura collaborazione. Inoltre lanceremo il videoclip del singolo che s'intitola “Cinco minutos”, e spero che verrà accolto nel migliore dei modi soprattutto dal pubblico dell'America Latina, visto che il brano è già tra i favoriti nelle esibizioni dal vivo.