A Jazz Meeting il nuovo progetto del Fidanza Jazz Combo “No Jazz. Omaggio a Natalino Otto”
di Giancarlo Bastianelli© Ufficio stampa
“No Jazz. Omaggio a Natalino Otto”, è il titolo della nuova uscita discografica del Fidanza Jazz Combo. Il progetto coincide con il 55° anniversario dalla morte di Natalino Otto, avvenuta nel 1969. Quindici brani scelti tra i più e meno noti, a firma di Natalino Otto, che ripercorrono la sua gloriosa carriera di cantante, indiscusso iniziatore e protagonista dello Swing in Italia.
Natale Codognotto (questo il suo vero nome) nel 1932, a soli vent’anni, si imbarcò sul transatlantico “Conte di Savoia”, come assistente del batterista di bordo, nella rotta tra Genova e New York, attraversando l’Oceano Atlantico per ben 34 volte in un continuo scambio culturale, alimentato dalla sua curiosità. Sbarcato definitivamente a Genova nel 1935, Natalino Otto portò da noi il "germe" dello Swing continuando a suonare come batterista e, grazie a un’assorbita esperienza, iniziò a cantare. Nel 1937 ebbe il primo incontro con Gorni Kramer, in quegli anni la personalità più attiva del Jazz italiano, che contribuì al debutto ufficiale di Natalino Otto con la prima incisione: "Biriei", scritta dallo stesso Natalino. Iniziò ben presto un percorso a ostacoli proprio in quelli che erano anni di fermento e grandi evoluzioni per la canzone italiana. Tra il ’41 e il ‘45 la musica Swing e Jazz nel nostro Paese venne censurata in tutti i modi dalle imposizioni all’Eiar, l’Ente Radiofonico di Stato, che non permetteva l’emissione di canzoni di derivazione americana.
Nonostante tutto Natalino Otto non smise mai di incidere e di cantare e solo quando l’Eiar divenne Rai, alla fine del 1944 fu spesso invitato per concerti e trasmissioni radiofoniche. Con la fine della guerra arrivò finalmente anche l’attenzione di giornali e riviste e nel 1949 venne ufficialmente scritturato dalla RAI per poi proseguire la sua brillante carriera di cantante, autore ed editore, rafforzando ulteriormente la sua fama di grande e poliedrico artista italiano.
Piccola “annotazione tecnica”, il disco del Fidanza Jazz Combo è suonato in duo e in diretta, nello spirito dell’epoca, giocando con i suoni della voce che imita i fiati, a creare l’impasto di una piccolissima orchestra. Il Fidanza Jazz Combo nasce dalla ricerca di Fabio Fidanza (voce, chitarra e fiati vocali) e Dario Di Giammartino (batteria) sulla contaminazione tra la musica italiana e lo swing americano. Il loro repertorio si snoda tra i classici italiani degli anni 1920-1950. Fabio Fidanza gradito ospite a “Jazz Meeting”, parla così di “No Jazz. Omaggio a Natalino Otto”. "Il progetto nasce senza dubbio dalla grande ammirazione per Natalino Otto, dal momento che egli è stato uno dei cantanti che ha segnato la mia ricerca artistica; personalmente ho iniziato studiando il canto jazz, in particolare nomi come Frank Sinatra, Nat King Cole, e Mel Tormé; poi a un certo punto mi sono chiesto cosa accadeva musicalmente nel nostro Paese, quando artisti come questi andavano per la maggiore oltreoceano, scoprendo ad esempio Alberto Rabagliati, anche se Natalino Otto è quello che mi ha colpito di più. In un periodo difficilissimo per diffondere qualsiasi cosa arrivasse dall’America, Natalino Otto riuscì a portare in Italia cose che si rifanno allo swing e dimostrò il suo talento cantante e di batterista, il ritmo era una sua caratteristica innata. Tutto ciò mi ha portato a suonare per tanti anni la sua musica, fino a decidere un bel giorno di realizzare un disco, dedicato interamente ai suoi brani".
Canzoni e musica sempre attualissime e che riescono a “contagiare” positivamente il pubblico
Si, è una musica molto attuale e me ne rendo conto quando durante i nostri concerti, vedo la gente ballare e divertirsi ascoltandola. Forse anche perché e una musica originale: lo swing italiano è diverso da quello americano, perché mentre i musicisti oltreoceano cantavano per lo più brani del songbook americano, qui in Italia artisti e autori lavoravano su materiale originale, da loro composto. Si trattava nel caso del nostro paese di piccole "opere", singoli cantabili che raccontavano storie spesso divertenti e disincantate, ma mai banali.
La musica italiana, pur contaminata da altri ritmi, risulta sempre originale
La contaminazione tra swing e melodia italiana fu l'essenza delle canzoni di Natalino Otto. Ciò nacque nel corso delle traversate atlantiche, che fece suonando come batterista. Nei suoi brani inserì quell'ironia e quel disincanto, propri del nostro Paese. L'Italia attraversava un momento storico drammatico e la musica era come un antidoto.
Vi emoziona sempre il proporre nei concerti
L’incontro con il pubblico è una parte fondamentale del nostro lavoro, vedere la gente che si diverte ascoltando brani di Natalino Otto, dimostra che la sua musica non è “passata di moda".