Ospite a Popular la direttrice artistica della manifestazione
di Giancarlo Bastianelli© Ufficio stampa
"C'è sempre una prima volta" regola non scritta che si è concretizzata con la pioggia che ha reso necessario l'annullamento del concerto inaugurale della 66esima edizione del "Festival dei due Mondi" di Spoleto. Delusione e disappunto per gli appassionati che a migliaia affollavano Piazza Duomo per il concerto dell'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia diretta da Jakub Hrůša, con la partecipazione del soprano Louise Alder, del mezzosoprano Corinne Winters e del baritono Roman Hoza, con un programma tutto dedicato a Janáček. Ora la vera "prima" diventa il "Pelléas et Mélisande di Debussy, in programma sabato 24 giugno al Teatro Nuovo Giancarlo Menotti. Nostra ospite la direttrice artistica del Festival Monique Veaute, che ha raccolto il testimone da Giorgio Ferrara, recentemente scomparso, che ha rilanciato il prestigioso festival.
Così Monique Veaute ci ha parlato delle sue sensazioni nell'immediata vigilia della rappresentazione dell'opera del grande compositore francese. "Ho seguito le prove in questi giorni ed ho avuto una sensazione molto buona, l'ambiente sia in città che nei teatri è meraviglioso; ho visto gli artisti preparare con passione e scrupolo ciò che poi presenteranno al pubblico del Festival dei due Mondi. Mi ha impressionato favorevolmente la prova di "Pelléas e Mélisande” di Debussy, che segna il ritorno dell' Opera a Spoleto, in programma sabato 24 e domenica 25 giugno al Teatro Nuovo Giancarlo Menotti. Sono molto felice, perché la mia intenzione era quella di riprendere appena possibile l’Opera da sempre fiore all’occhiello del Festival; volevo riprendere non appena possibile, dopo il periodo del covid e tengo molto a questa rappresentazione, abbiamo lavorato intensamente".
La Danza proporrà già nei prossimi giorni un "piatto forte" come "Unstill Life" al Teatro romano
La location è quella "classica" del balletto, Benjamin Millepied aveva molta voglia di tornare a Spoleto per danzare si è dedicato alla coreografia ha smesso di danzare per un lungo periodo, ma era entusiasta di esibirsi con il pianista Alexander Thauraud. Lo spettacolo domenica 25 giugno dalle 21.30 al Teatro Romano.
Nel teatro due grandi classici come "Sarto per signora" di Georges Feydeau, per la regia di Carlo Cecchi e "Zio Vanja" di Anton Čechov.
Provo una grande ammirazione per Carlo Cecchi, sta effettuando in questi giorni le ultime prove, prima del debutto il 24 giugno al Teatrino delle 6 Luca Ronconi. Altrettanto interessante il lavoro diretto da Leonardo Lidi, che prosegue al "Festival dei Due Mondi" il suo percorso sul teatro di Anton Čechov. Dopo "Il gabbiano", il regista si confronta con un altro grande classico del teatro moderno: "Zio Vanja", seconda tappa del progetto che si concluderà nel 2024 con "il Giardino dei Ciliegi". La prima il 24 al Teatro Caio Melisso, Spazio Carla Fendi.
Chiusura domenica 9 luglio con il concerto finale in piazza Duomo
Il pubblico potrà assistere al concerto dell'orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia che, diretta da Sir Antonio Pappano, eseguirà la Prima Sinfonia e i "Canti di un giovane in Viaggio", di Gustav Mahler. Chiusura di alto livello per un festival che in 66 edizioni, ha sempre guardato al futuro.