JAZZ MEETING

Gavino Murgia partecipa a  Bergamo Jazz Festival con il progetto Giornale di bordo

Il polistrumentista ospite di Jazz Meeting

19 Mar 2022 - 10:30
 © Andrea Boccalini

© Andrea Boccalini

Grande attesa alla 43esima edizione di Bergamo Jazz festival, per il concerto domenica  20 marzo alle 17 al Teatro Sociale, del progetto musicale Giornale di Bordo con Gavino Murgia, fiati e voce, Antonello Salis alla fisarmonica e al piano, Paolo Angeli alla chitarra sarda preparata e Hamid Drake alla batteria.

Bergamo jazz festival, anche quest'anno, grazie alla direzione artistica di Maria Pia de Vito, " mette in campo" un cartellone di altissimo livello, che dà ulteriore lustro ad un festival capace nei decenni di proporre il meglio della scena jazzistica italiana ed internazionale.

Gavino Murgia, per la prima volta ospite al festival con questo progetto, collocato dalla critica a metà tra il jazz e  la musica etnica, è gradito Ospite a "Jazz Meeting"

La nostra musica si potrebbe definire come un insieme di linguaggi differenti, che si incontrano nel "solco" comune dell'improvvisazione, spiega Murgia, ognuno di noi porta all'interno del progetto quello che è il proprio bagaglio artistico e musicale.

Dal momento che proponiamo linguaggi musicali di origine e cultura diverse, rifuggiamo da etichette predefinite.

Come nasce il vostro progetto?

In realtà all'interno del nostro quartetto ci sono tre progetti in duo. Io ed Antonello, ma anche Hamid e Paolo suonavano in duo. Così anche io e Paolo.
Giornale di bordo è la "logica conseguenza" della nostra collaborazione.
È nato un disco alcuni anni fa, anche se spesso rinnoviamo il nostro repertorio.
Prossimamente vorremmo pubblicare un nuovo album.

Il pubblico in questi anni vi ha accolto con grande calore...

Si e noi siamo contenti di questo.
Il pubblico si diverte ai nostri concerti ed è percepibile per chi assiste, capire che la nostra musica nasce da piccoli elementi fino ad arrivare ad eventi unici, nel senso che essendo noi principalmente degli improvvisatori, realizziamo delle piccole "'cellule", che danno poi vita a vere e proprie composizioni.
In esse il pubblico può percepire diverse influenze : dalla musica jazz alla musica pop.
Ad esempio abbiamo ripreso un brano dei Beatles, che proponiamo spesso dal vivo.

Come ti poni nei confronti del pubblico?
In maniera assolutamente naturale, dal momento che sono cresciuto con questi linguaggi.
Suono il sassofono quasi inconsapevolmente, uso la voce come fosse uno strumento.
Porto la tradizione del "bassu" sardo in diversi ambiti, senza pormi limiti precisi.
Per noi è fantastico essere a Bergamo Jazz, ci mancava questa atmosfera, partecipiamo ad una manifestazione di grande livello.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri