Il nostro articolo che stigmatizzava, al di là di come si sono svolti i fatti, la pioggia di offese in rete per le due ragazze tornate dalla Siria (e non solo), ha aperto un confronto. Tra le tante lettere giunte in redazione, ne abbiamo scelte tre
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In settimana abbamo pubblicato un'opinione sulle reazioni in Rete -nei social ma non solo- alla notizia del ritorno in Italia di Greta e Vanessa, le due italiane rapite in Siria (clicca qui per leggere l'articolo di Domenico Catagnano). Una reazione caratterizzata -in questo come in altri casi in passato- da insulti e offese. Ci hanno scritto diversi lettori. Pubblichiamo le mail di tre di loro
Egregio sig. Catagnano,
ho letto il suo articolo su TGCom24 e condivido il suo punto circa l'utilizzo di espressioni offensive, solo per criticare. Tuttavia, avendo 80 anni e pur essendo quindi di "default" molto cauto nel giudicare, esprimo molti dubbi sul fatto che le due fanciulle non abbiano fatto di tutto e di più per provocare il risentimento del "cittadino medio". (...)
Le fanciulle sono state imprudenti, oltre ogni limite. Tanto che lasciano sospettare che invece avessero dei solidi legami, il che è ben peggiore ipotesi. Le stesse hanno causato certamente un indicibile dolore ai loro genitori, impotenti a dissuaderle. Hanno manifestato una smodata simpatia per ambienti obiettivamente criticabili, tanto che la loro immagine di soccorritrici di bambini si è fortemente sbiadita. Le trapelate indagini dei nostri servizi hanno poi lasciato sorgere ancora più dubbi e sospetti, fino a far ritenere che i bambini da aiutare fossero di età più avanzata.
Inoltre, sign.or Catagnano, lei ha avuto modo di vedere foto e video di sequestrati. I loro volti ed i loro corpi erano segnati da mesi di sofferenza. Guardi la foto delle nostre sequestrate, con i loro volti giovanili e rubicondi, le ciglia curate ecc. ecc., non si lasci fuorviare dalle parole pronunciate.
So bene che gli elementi illustrati posono avere più facce, ma possono parzialmente giustificare il comportamento del famoso "cittadino medio". Lo stesso che vive momenti molto duri e di disperazione e che magari pensa anche di avere lui o il suo vecchio genitore, bisogno di una crocerossina. Che potrebbe aiutarlo con il costo di un biglietto di autobus e senza dover chiedere azioni di soccorso rischiose per i soccorritori, costose per il Paese ecc. ecc.
Vede che con quanto sopra è proprio difficile che meritino delle scuse.
Manlio Laschena
Buongiorno Domenico sono d'accordo con lei che il web si è buttato contro le due ragazze in modo forse troppo forte. Chiediamoci perché:
Vogliamo considerare le due ragazze delle ingenue, incoscienti, indifese, che lottano per degli ideali?
La Onlus per cui operano da chi è formata?
E' riconosciuta?
Dove sono andate e come per ritrovarsi prigioniere?
Di chi erano prigioniere?
La loro storia la sappiamo?
Chi erano i loro amici in Siria?
Abbiamo pagato per riportarle a casa?
Ci sono persone che soffrono in Italia e che dovrebbero essere aiutati dal loro Paese?
Dove finiranno i soldi che abbiamo pagato?…sempre se abbiamo pagato
Quante persone moriranno per quei soldi che abbiamo pagato?
DOBBIAMO RICORDARCI CHE SONO DEI FANATICI E CHE UNA PERSONA CON IL CERVELLO STA A CASA SUA. DA QUANTI ANNI NON ESISTE Più L'AMBASCIATA ITALIANA IN SIRIA?
LA FARNESINA SAPEVA DEL LORO VIAGGIO?
Patrizia Fabretti
Egregio Sig Catagnano, non frequento i social network, quindi non conosco le offese di cui parla, che in ogni caso censuro, ma sul fatto in sè sussistono parecchie criticità. Ho due figli dell'etá delle ragazze e mi sento particolarmente coinvolto. Non è possibile, in nome di una libertá concepita in maniera errata, che a due ragazze così giovani ed inesperte sia consentito, in primis dai loro genitori, di recarsi in luoghi così lontani e pericolosi per fare volontariato ( quando tale nobile attivitá può essere espletata anche sotto casa loro ), mettendo a repentaglio la loro sicurezza e creando problemi allo Stato di appartenenza. Io non so se è stato pagato o meno un riscatto, ma questo aspetto non mi appassiona, atteso che comunque era una cosa che andava fatta, se indispensabile per la loro liberazione, ma ci rendiamo conto di quanti altri rapimenti e/o azioni criminali ulteriori abbiamo eventualmente finanziato? Io credo che sulla cooperazione vada fatta una seria riflessione, alla luce non solo di questa vicenda, ma anche delle altre che ad oggi si sono verificate. Abbiamo già tanti problemi da contrastare nella ns vita quotidiana, non mi pare opportuno andarsene a cercare altri. Il buon senso e la prudenza devono sempre accompagnare le ns scelte. Saluti.
Filippo Diasco