L'editoriale del Direttore

I silenzi cinesi e la Diplomazia dei Vaccini

Lʼeditoriale del Direttore del Tgcom24 Paolo Liguori, in edicola su Il Giornale di domenica

28 Mag 2021 - 10:26
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Saranno necessari ancora mesi per mettere a fuoco e descrivere cosa ci è successo nel 2020. E forse non ne parleremo mai apertamente, perché le condizioni saranno ancora cambiate, a svantaggio della democrazia e della libertà di espressione. Spero di sbagliare la previsione, ma è già incredibile oggi il modo in cui descriviamo la guerra dell’umanità contro il Covid, perché di guerra si tratta, basta analizzare le conseguenze sulla nostra vita e sulle relazioni tra gli Stati: solo le guerre le hanno modificate così profondamente.

Per evitare le solite reazioni interessate dei “veri negazionisti” - quelli che ci vogliono convincere da un anno che il virus è un evento naturale - comincio dalla fine, che è sotto i nostri occhi e fingiamo di non capire.

La definirei la Diplomazia dei Vaccini, come fanno in molte parti del mondo e riguarda la penetrazione socio economica della Cina nel mondo. Naturalmente, partendo dall’Oriente, con una velocissima estensione che, al momento taglia fuori Europa e Usa.

Dunque, la Cina dispone di 5 vaccini e 3 di questi ha cominciato ad usarli fin da giugno, cominciando dal loro esercito. Regolare, visti i mesi di silenzi e vantaggi rubati con il silenzio sul virus. Ora ha promesso una fornitura a tutti i Paesi amici, intendendo quelli alleati come Iran e Corea del Nord, quelli con i quali voleva comporre a suo vantaggio antiche dispute di territorio e di pesca - ad esempio Malaysia e Indonesia e, soprattutto, quelli interessanti per sviluppo commerciale e penetrazione economica.

Ricordate il Piano Marshall di aiuti del dopoguerra e il Patto Atlantico? La Cina ha proposto un quadro Asiatico di sostegni economici e sanitari. Ottimo, si dirà, ma la base non è quella di una grande Democrazia Mondiale, piuttosto un confronto muscolare a tutti i livelli con le economie occidentali. E la Diplomazia dei Vaccini, da agosto in poi si è estesa ad aree politicamente ed economicamente interessanti del Medio Oriente: Bahrain, Egitto, Giordania, Emirati Arabi, Arabia Saudita.

Intanto, Pakistan e Bangladesh entravano negli accordi, come anche in centro e sud America: Messico, Brasile, Argentina Perù. Vaccini, ma anche accodi economici, fino al massimo, raggiunto in queste settimane: vaccinazione di massa dall’11 in Turchia, vaccini venduti a Israele e brevetto concesso al Marocco per la produzione di un vaccino cinese per tutta l’Africa. In questo Continente, la penetrazione cinese è già molto forte e si intensificherà.

Assordante in questi mesi il silenzio dell’Oms, il cui capo, etiope, è considerato da tutti sul libro paga di Pechino, che all’inizio ha rallentato la dichiarazione di pandemia, in sintonia con i silenzi cinesi e adesso - dopo un anno - ha chiesto un’ispezione ai laboratori di Wuhan, dei quali pochi hanno parlato, ma quei pochi, tra i quali Luc Montaigner, hanno sostenuto da sempre che il virus ha avuto origine da quei laboratori.

In Italia e in Europa ci occupiamo d’altro, anche se molte attività economiche e strategiche sono nel mirino cinese, come documenta l’ultimo rapporto della Commissione di Controllo sui servizi segreti. E anche se la cronaca testimonia come i cittadini di origine cinese di Prato sono andati regolarmente in Cina a vaccinarsi fin da agosto. Sembra non esserci attenzione al dopoguerra, ma l’Amministrazione Biden è cosciente che dovrà affrontare la guerra con la Cina.

Oltre alle dichiarazioni già note del direttore dell’intelligence nazionale Ratcliffe, ci sono le notizie del responsabile della Sicurezza del Dipartimento di giustizia: più di mille spie cinesi specializzate nello spionaggio tecnologico e industriale hanno lasciato in fretta gli Usa, dopo l’ arresto di alcuni ricercatori cinesi nelle università americane.

La situazione va osservata con attenzione, noi siamo distratti dalle libertà individuali ( andare o no nella seconda casa), ma rischiamo di perdere una Libertà piu grande. La domanda è: dopo aver perso la Guerra del Covid, possiamo permetterci di perdere il Dopoguerra?

Paolo Liguori

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