A Tgcom24 la consulenza del dottor Maurizio Nudo, responsabile della Dermatologia di Humanitas Castelli a Bergamo
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Un termoregolatore naturale. È questa la principale funzione del sudore che ha il compito di ‘resettare’ la temperatura corporea ogni qual volta che uno sforzo fisico o un dispendio energetico eccessivo, escursioni termiche importanti, ma anche stati emotivi o tensivi, causano un sensibile aumento della temperatura corporea rispetto ai 36°C fisiologici sui quali l’organismo è naturalmente ‘programmato’. Ma può succedere che il meccanismo della sudorazione si alteri indipendentemente da fattori esogeni e ambientali, e che si verifichi un aumento incontrollato della produzione di sudore. Si entra, così, in quella forma patologica che prende il nome di iperidrosi e che comporta un’eccessiva sudorazione. Non se ne conosce la causa, ma sono diverse le cure a disposizione da un punto di vista dermatologico. Ne parliamo con il dottor Maurizio Nudo, responsabile della Dermatologia di Humanitas Castelli a Bergamo.
Dottor Nudo, l’iperidrosi quali parti del corpo colpisce prevalentemente?
“Interessa più di frequente la zona palmare e ascellare, con manifestazioni variabili da un grado lieve a moderato, con condizioni di umidità più o meno intense, fino a forme severe con un vero e proprio gocciolamento del sudore, tale da risultare invalidante per le difficoltà e il disagio che comporta nei rapporti, soprattutto interpersonali. Le mani, infatti, sono più esposte di ogni parte del corpo al contatto nella vita professionale e sociale. Né meno imbarazzante è la formazione di gocce sulla fronte o di chiazze bagnate sugli indumenti per l’eccessiva sudorazione ascellare o inguinale”.
Esistono diversi tipi di iperidrosi?
“Sì. Quella prima descritta è definita iperidrosi essenziale: condizione che di norma ha esordio fin dalla giovane età e che implica la produzione di sudore eccessivo senza cause specifiche. Ma esiste anche un’iperidrosi secondaria che può essere il campanello d’allarme di altre patologie. Come in casi di ipertiroidismo, di alcune neoplasie come il tumore alla prostata e linfomi, e in presenza di obesità. E, ancora, questa condizione può essere tipica della menopausa che porta ad una profusione di sudore soprattutto nella regione centro sternale e dorsale o essere conseguenza di alcune terapie ormonali”.
Come può essere guarito?
“Soprattutto se interessa adolescenti o giovani adulti, l’approccio terapeutico inizia con un trattamento a uso topico con farmaci antitraspiranti a base di idrossido di allumino al 20% sotto forma di creme o di polvere da sciogliere in acqua, facendo degli impacchi sull’area interessata. In caso di forme moderato-gravi, viene in aiuto la radiofrequenza: il meccanismo permette, grazie ad una corrente continua, di ripristinare il corretto funzionamento delle ghiandole sudoripare. Viena anche usata la tossina botulinica”.
In che cosa consiste?
"È un trattamento indicato nell’iperidrosi ascellare e prevede l’iniezione della tossina botulinica diluita attraverso 10-15 piccole punture con aghi molto sottili, nell’area interessata. Questa tecnica permette il blocco della sinapsi che collegano il sistema nervoso e le ghiandole sudoripare terminali e, quindi, la riduzione dei sintomi entro 7-10 giorni con risultati mantenuti nel tempo per circa 5-6 mesi e un sensibile miglioramento della qualità della vita”.