A Tgcom24 la consulenza del dottor Lamberto Zocchi, specialista in Dermatologia presso l’ospedale Humanitas Cellini e il Medical Care Lingotto di Torino
© Ufficio stampa
Una nuova macchia o una qualsiasi nuova lesione che compare sulla pelle, non dovrebbe mai essere sottovalutata, specie se assomiglia a un neo e compare in pazienti con fattori di rischio come scottature pregresse o una cute chiara. In molti casi si tratta di innocue alterazioni della pelle, ma è bene non rischiare con le autodiagnosi e rivolgersi a un dermatologo. Oggi, con la tecnologia digitale applicata all’analisi in dermatoscopia delle macchie della pelle, è possibile analizzare lesioni molto piccole, quasi invisibili all’occhio umano, e di fare diagnosi precoce di tumori spesso pericolosi.
Ne parliamo con il dottor Lamberto Zocchi, specialista in Dermatologia dell’ospedale Humanitas Cellini e Medical Care Lingotto di Torino.
Sono molti i tumori della pelle oltre al melanoma: come si riconoscono?
Il melanoma viene spesso considerato come un tumore raro, ma la sua incidenza è di circa un quinto rispetto al più noto cancro al seno. Tuttavia, sulla pelle, insorgono anche tumori ben più frequenti come i carcinomi basocellulari e i carcinomi spinocellulari. Neoplasie con una mortalità decisamente inferiore rispetto a quella del melanoma, ma che insieme a esso, fanno sì che i tumori cutanei siano in assoluto i più frequenti nell’essere umano. Si tratta di un dato poco noto e che induce spesso a sottovalutare la prevenzione cutanea.
Riconoscere questi tumori non è facile, soprattutto a una semplice analisi a occhio nudo, perché sono lesioni che possono essere molto variegate. In linea di massima, il carcinoma basocellulare comincia a caratterizzarsi in fase avanzata come una formazione esulcerata, a volte sanguinante, che tende a non rimarginarsi nel tempo. Per cui, se un paziente ha una lesione che non guarisce entro il mese, è sempre bene che la faccia controllare da uno specialista.
Il carcinoma spinocellulare, invece, si caratterizza come un nodulo rosato, sormontato o no da una crosta biancastra, che tende a crescere di dimensioni nel tempo. In linea generale, bisogna avere l’accortezza di far controllare tutte le lesioni di recente insorgenza o che cambiano di aspetto nel tempo.
Cosa fare in caso di lesioni cutanee sospette?
Questo è il classico contesto dove è sempre meglio uno scrupolo in più che uno in meno: per quanto piccolo possa essere il dubbio, è sempre bene rivolgersi al proprio dermatologo di fiducia per fare le giuste analisi, con i giusti strumenti.
Oggi esistono macchinari digitali di ultima generazione, come il videodermatoscopio: strumento digitale dotato di una telecamera integrata con un potente zoom e una luce polarizzata in grado di ingrandire le lesioni cutanee a livello quasi microscopico e di evidenziare parametri altrimenti invisibili a occhio nudo.
Quali sono i vantaggi di questa tecnologia?
Ci permette di eseguire un’analisi più approfondita e più precisa delle lesioni sospette, di anticipare la diagnosi dei tumori cutanei e quindi di migliorare nettamente la prognosi del paziente. Allo stesso tempo consente di valutare meglio la benignità di un neo, evitando inutili rimozioni chirurgiche, e permettendoci di rassicurare immediatamente il paziente.
Inoltre, grazie alla videodermatoscopia, siamo in grado di fotografare e monitorare nei mesi o negli anni i nei del paziente per valutare come e se cambiano. Infatti, una lesione benigna non cambia nel tempo, mentre una lesione maligna, in virtù della sua proliferazione incontrollata, inevitabilmente si modifica.