riforme... a metà

Il vizietto di Renzi

Il presidente del Consiglio adora i grandi progetti politici come la riforma del bicameralismo, la riforma del lavoro, la riforma del pubblico impiego...Poi quando vi mette mano si ferma a metà dell'opera

13 Dic 2015 - 11:53

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Ci risiamo, Renzi proprio non riesce a liberarsi del suo vizietto. Niente di grave, per carita', eppure e' qualcosa di fastidioso. Il presidente del consiglio adora i grandi progetti politici come la riforma del bicameralismo, la riforma del lavoro, la riforma del pubblico impiego ecc. Poi quando vi mette mano, tac! scatta il vizietto. Ovvero riforme si', ma solo parziali. E il vizietto della parzialita' rispetto ad un agire complessivo sembra essere diventata una costante del governoRenzi.

Ultimo esempio il progetto di rimborsare i truffati delle quattro Banche-Pattume. Rimborso si' ma non a tutti e comunque parziale. Una scelta politica già vista con l'aumento di 80 euro elargito ai lavoratori subordinati. Anche qui intervento nel segno della parzialita': esclusi i “Ricconi” over 25 mila euro di reddito annuo, esclusi i redditi “da fame” sotto gli 8000 euro, fregati i dipendenti pubblici, le partite IVAe i pensionati.

A proposito di pensioni: la corte costituzionale ne aveva dichiarato illegittimo il blocco chiedendo al governo di procedere col pagamento degli arretrati. E Renzi? Vai col Vizietto: arretrati si' ma non per tutti, una tantum e inferiori ai rispettivi diritti maturati. Non vi basta? Parliamo allora del job act che prevede, tra i vari interventi, anche fattispecie –diciamo cosi'- meno rigide per i licenziamenti. Ma anche qui non per tutti perche' dal job acte' esclusa la Pubblica Amministrazione, e Dio sa quanti fannulloni meriterebbero di essere rispediti a casa! Brunetta ci aveva provato, ma i governi post Berlusconi tutto hanno fatto tranne applicare quelle sacrosante norme.

Grande progetto poi finito col vizietto, anche la riforma del bicameralismo: si vada ad una sola camera legislativa e il senato diventi l'organo di rappresentanza degli enti locali. Semplice no?Macchè, ne e' uscito un papocchio che elimina il senato in alcune prerogative, che resta elettivo nazionale ma solo per dare indicazioni che pero' sono vincolanti. E Palazzo Madama resta li' con tutte le sue spese, i suoi stipendi e le sue ricchissime pensioni. Un'ultima parola, ma potremmo continuare per pagine e pagine, sui provvedimenti di ammodernamento delle forze dell'ordine. Renzi vuole impiegarci due miliardi. Ma solo se l'Unione europea dara' il via libera ad uno sforamento del patto di stabilita' per un altro 0,2%. E se non avverra'? pazienza, sul tavolo metteremo solo 500 milioni. Arieccolo il vizietto! Che potremmo tradurre col “pochi, maledetti ma subito”!
Un agire complessivo parziale (e un po' settario) che appare davvero lontano dalle grandi riforme cui il governo aspirava.

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