L'approfondimento settimanale di Tgcom24 è andato in onda sabato 5 dicembre. Ospiti del secondo appuntamento Marta Testi, amministratore delegato di Elite, e Alberto Baban, presidente di VeNetWork
L'emergenza sanitaria ci ha insegnato a poter e dover contare sulle tecnologie. Tuttavia, non senza difficoltà. Per poter aiutare la trasformazione digitale le aziende italiane possono contare su una rete infrastrutturale all'avanguardia? Questo il tema della seconda puntata di "Digitalmente", il nuovo programma di Tgcom24 realizzato in partnership con Protom Group S.p.A., società di delivering innovation. Ospiti dell'ultimo appuntamento, andato in onda sabato 5 dicembre, Marta Testi, amministratore delegato di Elite, e Alberto Baban, presidente di VeNetWork
Interpretare la trasformazione digitale - "Per un’impresa che oggi voglia interpretare la trasformazione digitale sono fondamentali tre cose: infrastruttura e connessione - non intendo solo connettività, ma la possibilità di entrare in contatto con i centri di ricerca da un lato e con il mondo delle start up -; il secondo importante elemento sono i talenti, perché per poter interpretare la trasformazione digitale servono persone formate; e, in terzo luogo, il denaro", spiega Testi, amministratore delegato di Elite, piattaforma digitale che permette la connessione tra imprese, imprenditori e investitori internazionali per favorirne la crescita.
Le connessioni digitali - "Le connessioni digitali - dichiara Baban, presidente di VeNetWork, un pool di imprenditori veneti che si occupa del rilancio delle aziende - valgono non solo per chi svolge il lavoro d’ufficio, ma anche per gli operatori in fabbrica e per i macchinari, che nel tempo dell’Internet of things sono ormai collegati fra loro. E’ impossibile fare impresa senza relativa connessione funzionante e performante. L'implementazione tecnologica all'interno delle aziende ha bisogno di infrastrutture che possano funzionare".
Nel viaggio di "Digitalmente" si è parlato anche di reti e gap insfrastrutturale, delle connessioni italiane in rapporto ai partner europei, di cultura digitale, di semplificazione dei processi della pubblica amministrazione e di didattica a distanza. Temi estremamente importanti, soprattutto alla luce di quello che abbiamo vissuto con la pandemia e di quello che stiamo ancora vivendo.
Didattica a distanza - E proprio sulla Dad - considerando che una famiglia su 4 non ha la connessione ultraveloce - si sono espressi entrambi gli ospiti della puntata. "In un Paese come il nostro, che sconta dei ritardi importanti da questo punto di vista, la Dad non è stata di semplice gestione. Non è facile trovare una soluzione in poco tempo", commenta Testi.
"Si è consentito di non interrompere l'istruzione dei ragazzi, ma a un carissimo prezzo, che è quello della socialità. Dobbiamo sempre ricordare che al centro della transizione tecnologica deve rimanere l’uomo", conclude invece Baban.