Il suo contributo ha condotto il festival, giunto quest'anno alla 29esima edizione, in diverse direzioni dal punto di vista musicale, portandolo oltre qualsiasi “frontiera”
di Giancarlo Bastianelli© Sito ufficiale
Con il concerto del Bobo Stenson trio sabato 28 settembre alle 20.30 alla Casa della Musica, si apre la 29esima edizione del Festival Parmafrontiere. Una direzione artistica ed illuminata come quella di Roberto Bonati, ha permesso alla manifestazione non solo di cresce ma anche di andare in diverse direzioni dal punto di vista musicale, quindi culturale, nello spirito di un festival che è andato oltre qualsiasi “frontiera”. Roberto Bonati raffinato contrabbassista ma anche compositore e direttore d'orchestra, è nostro gradito ospite a “Jazz meeting”.
Con il direttore artistico di Parmafrontiere parliamo del ritorno al festival di Bobo Stenson… Un musicista che incarna lo spirito del nostro festival, dice Roberto Bonati, ha fatto scuola in generale ed a distanza di decenni è sempre uno dei migliori della scena europea; un musicista che ha creato un linguaggio nella scena musicale nel vecchio Continente. Sono contento di aprire con questo trio che oltre a Stenson, consta di Jon Falt alla batteria e Anders Jormin al contrabbasso.
Domenica 29 al Teatro Farnese alle 20.30 c’è “The Silk Road”
Un progetto di formazione musicale all’interno dell’Erasmus di scambi europei tra studenti, coinvolge l’Accademia di Oslo, quella di Vienna e quella di Norimberga in Germania, nonché il nostro Conservatorio.
L’ensemble si compone e di 22 studenti che vengono da altri paesi e restano a Parma per una settimana.
A maggio lanciai l’idea di un progetto dedicato al settimo centenario dalla morte di Marco Polo, abbiamo intitolato il concerto “The Silk Road,” ovvero la via della seta.
Gli studenti hanno composto musiche ispirate a questo progetto sono molto felice del risultato, abbiamo lavorato bene in questi mesi e i ragazzi sono fantastici, mi auguro che “The Silk Road”, piaccia al pubblico di Parmafrontiere.
Suggestivo appuntamento il 6 ottobre dalle 17 all'abbazia di Valserena con "Intersezioni 1 - un lavoro per corpo e suono con Simona Bertozzi e Luca Perciballi
E’ una prima assoluta per il nostro festival, a Luca e Simona abbiamo chiesto di mettere in campo questo lavoro.
Simona Bertozzi è una coreografa molto importante; siamo felici di ospitarla a “Parmafrontiere” questo spettacolo tra suono e corpo e quello che fa parte del progetto triennale Movimenti, che si conclude quest’anno sulla scia del titolo di questa 29esima edizione del nostro festival: "Scosse, gesti, oscillazioni".
Si riferisce alla gestualità che arriva dalla musica, ma che crea anche la musica stessa, dal momento che un musicista suonando, compie un gesto.
Un classico del vostro festival "Una Stanza per Caterina" il 20 ottobre alle 18.30 all'APE Parma Museo
Abbiamo scelto la violinista Agnese Amico, il suo lavoro è molto particolare, l’ho trovata molto adatta per lo stile di questo appuntamento del festival, diventato un classico della nostra programmazione, nel ricordo di una grande amica di Parmafrontiere, come Caterina Dallara.
Il festival guarda sempre di più al futuro.