Il fotografo racconta l'artista con un volume di fotografie e ne parla a Jazz Meeting
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"Keith Jarrett, un ritratto" è il titolo del nuovo libro del fotografo Roberto Masotti, pubblicato dalla casa editrice "Arcana". Il volume presenta una serie di immagini fotografiche, che ripercorrono gran parte della storia musicale di questo straordinario e nel contempo discusso artista. Un libro da sfogliare non solo per il semplice piacere di vedere le immagini, ma per immergersi nella realtà emozionante e a tratti commovente, di foto dedicate al pianista americano, che spesso hanno fatto il giro del mondo. Roberto Masotti nostro gradito ospite questa settima a "Jazz Meeting" ci parla così dell'opera..
"Il lavoro è quello che traspare dietro il libro - dice Masotti - non è altro che il tempo trascorso con 40 anni di fotografie ad un personaggio che è stato una delle prime persone che ho fotografato, ancora non conoscendolo". "Dal libro emerge un lavoro legato alla costruzione di un archivio, di un percorso che arriva fino ai giorni nostri, nasce dalla mia stima per l'artista e per sua musica; senza la passione per la sua musica, il lavoro risulterebbe freddo e distante - prosegue - A mio avviso infatti deve sempre esistere un collegamento tra chi fotografa e chi è fotografato, con Keith ci conosciamo dal '73 ed in molte situazioni ero l'unico fotografo presente".
Nel libro hai convogliato le tue emozioni e la tua creatività di fotografo...
Ho voluto essere libero di costruire assieme alle persone che hanno curato il volume, i grafici e la casa editrice Arcana, un'opera, non un instant book o un semplice libro illustrato, ma un archivio fotografico pazientemente costruito nel tempo; una cosa così su Jarrett non esisteva e finalmente ho potuto realizzarla come volevo. Ho cercato di mettere in campo un racconto mutevole, come la musica di Jarrett, i suoi brani eseguiti di volta in volta cambiano, risultando diversi all'ascoltatore, un'emozione questa che solo che si "immerge" nel libro può apprendere in pieno.
Keith Jarrett ed il suo carattere "difficile": cosa c'è di vero?
Sicuramente è una sofferenza che è maturata nel tempo, che hanno condiviso anche Peacock e De Johnette, i due musicisti che fanno parte del suo celebre trio; molti artisti mostrano malessere sul palco nei confronti fenomeni che interferiscono con l'esecuzione di un brano. Io conosco un Jarrett che mi ha mandato un messaggio dove sostiene che questo libro è più bel regalo per i suoi settanta anni e lo considera un capolavoro.