Così Le Strisce a Space Scout

Le Strisce: "Hanno paura di guardarci dentro"

La band presenta il nuovo disco totalmente indipendente

01 Ott 2014 - 13:04
 © ufficio-stampa

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Le Strisce tornano con il terzo album "Hanno paura di guardarci dentro" dedicato all'incertezza che vivono le generazioni nate dagli Anni 90 ad oggi. c'è un esercito di ragazzi e ragazze che in questo momento storico del Paese portano dentro un grande caos. Luci ed ombre, false speranze e grandi sogni. Siamo le promesse che forse questo paese non riuscirà mai a mantenere", spiegano a Tgcom24.

Nell'album si racconta il disagio dei tanti giovani di oggi. Credete che le soluzioni sul lavoro di Renzi possano smuovere l'immobilità del Paese?
No. Io non mi fido più dei politici e non si fidano più dei politici un mare di persone. Quando delle vere riforme per migliorare la condizione del paese verranno fatte sarà cosi palese la cosa che sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno.

Qual è la canzone a cui siete più legati e perché?
"Gli artisti". Questa canzone è stata scritta tutta in una notte, dopo aver approfondito la performance di Marina Abramovic e Ulay, quella della muraglia cinese, "The Lovers". I due artisti e compagni, dopo anni di vita e performance insieme,intuirono che la loro relazione e il loro amore erano giunti alla fine, così decisero che come atto simbolico prima di separarsi, sarebbero partiti per la Cina ed avrebbero percorso in solitario la muraglia cinese dai due estremi opposti. Avrebbero camminato da soli per 2500 chilometri per poi incontrarsi al centro del percorso, abbracciarsi e dirsi addio. Mi ha emozionato tantissimo, in particolare mi sono chiesto subito cosa potesse passare nella mente di quelle due persone durante quel lungo percorso e ho voluto scriverci una canzone. Nella mia testa questa canzone sono i loro pensieri in quei momenti.

Come mai avete scelto come primo singolo "Nel disagio"?

Perché ha un sound nuovo, perché il testo è svelto e moderno e profondissimo. Perché fondere musica suonata e musica sintetizzata è un grande stimolo per il futuro. Perché il ritornello è efficace e "memorizzabile", perché mi piace pensare che ogni disco debba avere un apripista, una canzone che apra la strada in maniera trasversale a tutte le altre cose meravigliose che ci sono in un disco.

Perché mai avete deciso di tornare "indipendenti" con Suonivisioni?
Perché in questo momento le major prestano attenzione solo a chi esce dai talent o a chi fa rap. Ma non è colpa delle major, il problema della musica in Italia è molto più esteso, quasi sempre si gioca per una piccola pagnotta e mai per l'arte. Il punto è che le pagnotte hanno un tempo di consumo piuttosto breve. C'è chi a mare preferisce sentire le orecchie che fischiano nuotando dove l'acqua e profonda e chi preferisce stare a riva a farsi riempire di sabbia dai ragazzini che giocano coi racchettoni. Sono scelte, vedremo cosa ci riserverà il futuro.

State già pensando a un tour?

Il 24 ottobre partiamo con il tour e partiamo da casa, da Napoli per la prima volta nella nostra carriera. Suoneremo a Casa della Musica. A breve ufficializzeremo il calendario del tour con tutte le date che stiamo chiudendo per portare la nostra musica in tutto il Paese.

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