JAZZ MEETING

Luca Di Luzio presenta il suo nuovo album  "Never Give Up"

Il musicista ospite di Jazz Meeting 

di Giancarlo Bastianelli
13 Dic 2022 - 14:46
 © Ufficio stampa

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Gradito ospite di "Jazz Meeting" il chitarrista e compositore Luca Di Luzio, che dà alle stampe un album ricco di brani interessanti e di ottimo spessore musicale. "Never Give Up", vede l'eclettico artista affiancato dal trombettista Randy Brecker, dal bassista Alain Caron, da Rodney Holmes che ha suonato la batteria, dal tastierista George Whitty, dal percussionista Steve Thornton e da Manuel Trabucco.

"Never Give Up", vede l'eclettico artista affiancato da musicisti del calibro del trombettista Randy Brecker, del bassista Alain Caron , di Rodney Holmes che ha suonato la batteria, dal tastierista George Whitty, che ha curato anche la produzione dell'album, insieme allo stesso Di Luzio, missaggio e masterizzazione del lavoro, dal percussionista Steve Thornton e da Manuel Trabucco. Quest'ultimo, che suona il sax alto, compare anche nella sezione dei fiati con Luca Quadrelli al sax tenore, Massimo Morganti al trombone e Andrea Guerrini alla tromba.

Luca di Luzio parla del "making of" dell'album
Alcune composizioni sono nate pensando proprio a questi musicisti, dice il chitarrista, quindi la scelta non è casuale; con Alain Caron e Rodney Holmes ci conosciamo da molti anni, ho già fatto tre tour con lui, anche con Alain ci conosciamo da oltre dieci anni, abbiamo avuto l'opportunità di suonare sia live che in studio, abbiamo fatto un serie di concerti insieme.

Whitty ha curato la produzione e l'arrangiamento di "Never Give Up" quindi ha dato un grande aiuto con trenta anni di carriera ai massimi livelli, tra l'altro ha vinto anche un Grammy con un disco dei Brecker Brothers. I brani di "Never Give Up", sono nati con l'idea che la band li avrebbe suonati.

Nelle note di copertina paragoni la tua musica a un viaggio...
Per me viaggiare è sempre fonte di grande arricchimento, da buon "emigrante" lavoro oltreoceano e sono sono portato in maniera quasi naturale a guardare ad altre culture e musiche anche apparentemente lontane, ma di qualità

Questa "contaminazione" mi arricchisce continuamente, così come i viaggi che mi danno l'occasione di incontrare e scoprire gente nuova, non solo in campo musicale.

Alcuni anni fa negli Stati Uniti mi sono dovuto fermare a New  York, perché avevo perso l'aereo e guardando la TV ho scoperto per caso Jim Valvano, allenatore di basket e grande motivatore, che vinse il campionato di basket universitario degli Stati Uniti con persone normali, che attraverso l'unione e l'impegno riuscirono a raggiungere i loro scopi.

"Never Give Up" il titolo del disco era appunto una frase celebre di questo personaggio, che ha rappresentato un punto di riferimento per molti, anche fuori dall'ambito tipicamente sportivo.

Come nascono di solito i tuoi brani?
 Di solito creo delle "memo" vocali quando guido e ho qualche idea melodica, le registro nell'audio del telefonino, accumulandole nel corso del tempo.Questi "frammenti" li  riutilizzo quando produco un disco; alcuni vengono scartati, mentre altri diventano brani veri e propri.

Personalmente compongo molto bene quando sono sotto pressione; proprio in quei momenti riesco a scrivere le cose migliori.

Sul fronte live stai "scaldando i motori"...
Si, in particolare vorrei realizzare un tour in tutta Europa proponendo i brani del nuovo disco. Contiamo di fare date quindi anche in Italia, tengo in particolare a portare al pubblico un album come "Never Give Up", pubblicato per l'etichetta "Jazz Life", di cui sono molto soddisfatto.

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