A Tgcom24 la consulenza della dottoressa Viviana Contu, responsabile del Centro di prevenzione, medicina e oncologia integrate di Humanitas Gradenigo (Torino)
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Studi scientifici confermano che insieme ai trattamenti oncologici, vi siano altri fattori che concorrono a coadiuvare le terapie, ridurre gli effetti collaterali associati e migliorare la prognosi e la qualità della vita di chi si trova ad affrontare questo tipo di percorso. Questa è l’oncologia integrata, fatta di terapie standard, ascolto e terapie non convenzionali a supporto. Ne parliamo con la dottoressa Viviana Contu, responsabile del Centro di prevenzione, medicina e oncologia integrate di Humanitas Gradenigo di Torino.
Cos’è l’oncologia integrata?
L’oncologia integrata è una "modalità" di fare oncologia focalizzata sul malato che viene curato associando ai trattamenti standard alcuni trattamenti non convenzionali, scientificamente validati, per supportare, ma non sostituire, il percorso terapeutico oncologico. L'obiettivo dell’oncologia integrata è insegnare al paziente il corretto stile di vita da mantenere dalla diagnosi al follow up, al fine di migliorare gli esiti delle terapie, ridurre il rischio di recidiva ed educare alla prevenzione primaria, così da impattare favorevolmente anche sulle famiglie dei pazienti, rendendo i pazienti stessi parte attiva dei trattamenti.
La terapia dunque non è solo il farmaco che viene infuso, ma tutto ciò che il paziente può scegliere di fare per migliorare tolleranza ed efficacia dei trattamenti, per diminuirne gli effetti collaterali (ad esempio stanchezza, nausea, vomito, anemia), per migliorare la performance fisica e mentale durante le terapie, sostenere la psiche e ridurre il rischio di ansia e depressione, anche in previsione di un intervento chirurgico, gestire lo stress del percorso oncologico e supportare il sistema immunitario.
Quali sono le terapie non convenzionali?
Tra i trattamenti non convenzionali utilizzati dall’oncologia integrata, quelli maggiormente evidence based sono l’educazione all’alimentazione, non solo in caso di problematiche di peso; l’agopuntura, che, in associazione alle terapie standard secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, può contribuire a ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti, migliorandone la tolleranza, e i sintomi della malattia; l’attività fisica adattata, che aiuta il tono dell’umore, diminuisce l’infiammazione, consente di mantenere il corretto peso corporeo e una corretta massa muscolare, ovvero tutti elementi correlati al buon esito delle terapie oncologiche e a una miglior tolleranza delle stesse.
Infine la mindfulness, l’ipnosi, lo studio del microbiota fecale sono tutte strategie utilizzate per migliorare la prognosi e la qualità della vita dei malati oncologici.
In che modo supportano le terapie standard?
Secondo numerosi studi pubblicati su riviste nazionali e internazionali le terapie “non convenzionali” associate ai trattamenti standard aiutano in generale i pazienti a migliorare la qualità della loro vita, a migliorare l’evoluzione delle patologie oncologiche e a ridurre il rischio di recidiva.