Dj Rocca racconta il nuovo lavoro a Jazz Meeting
di Giancarlo Bastianelli© Ufficio stampa
Approda sulle piattaforme digitali di streaming, ma è pubblicato anche in formato Cd e vinile da Irma Records: “Moods”, il nuovo album del progetto TrioRox formato da Dj Rocca con Giovanni Guidi & Joe Rehmer. Il disco si avvale di ospiti del calibro di Luigi Di Nunzio, Gianluca Petrella, Dan Kinzelman e Jacopo Fagioli. E' lo stesso Dj Rocca, per la prima volta ospite a "Jazz Meeting", a condurci per mano alla scoperta di un progetto intrigante e ricco di spunti, che come vedremo tra poco, è frutto di una trasformazione continua, anche in base alle reazioni del pubblico.
"Senza dubbio - dice Dj Rocca - anche per 'Moods' come per altri lavori quello della trasformazione continua come l'interplay con gli attori del progetto, è una costante del Jazz. Quando ho iniziato a concepire 'Moods' venivo da un'esperienza con un pianista di grande spessore e carisma, come Franco D'Andrea. Per questo cercavo di dare vita ad una situazione simile ed ho trovato nel pianista Giovanni Guidi e nel bassista Joe Rehmer due musicisti ideali, dal momento che entrambi sono interessati a sperimentare".
A loro si aggiungono in "Moods": Luigi di Nunzio, Gianluca Petrella, Dan Kinzelman e Jacopo Fagioli, tutti musicisti che nel corso della loro carriera hanno dimostrato di adattarsi alle situazioni più disparate, dando un importante contributo.
Come è nato l'incontro tra te e gli altri musicisti?
Casualmente; avrei dovuto suonare all'Auditorium Parco della Musica di Roma per un progetto che mi vedeva impegnato con Franco D'Andrea che non poté suonare in quella occasione, quindi mi fu detto che c'era la possibilità di sostituirlo con Giovanni Guidi, che già conoscevo ed apprezzavo, anche se non avevamo avuto modo fino a quel momento di lavorare insieme. Da lì abbiamo deciso di collaborare e registrare quanto più possibile; quello che si può ascoltare in "Moods" è infatti il risultato di oltre quattro ore di materiale realizzato e che abbiamo "limato", basandoci anche sulle reazioni del pubblico nei vari concerti, quando lo abbiamo proposto dal vivo. Penso di poterlo definire un vero "work in progress", basti pensare che abbiamo iniziato a registrare brani nel 2022 e solo due anni più tardi abbiamo concluso il tutto.
Ci sono dischi o artisti che ti hanno influenzato?
Moltissimi, anche se uno dei miei album preferiti a decenni dalla sua uscita, resta "Off the Wall" di Michael Jackson, non solo per le canzoni contenute nel disco, ma anche per personaggi come Quincy Jones che fu il produttore, ma anche l'ingegnere del suono Bruce Swedien; "Off the Wall" è diventato un punto di riferimento per chi vuole fare un bel disco, come accadeva per molte produzioni degli anni 70; attualmente tra i musicisti mi piace il pianista Robert Glasper.
Sul fronte live cosa accadrà?
Tutti e tre, io Giovanni e Joe, saremo impegnati in diversi fronti, con progetti separati. Difficile essere presenti nello stesso momento dal vivo, sul palco. Ci stiamo organizzando per fare più live possibili, dal momento che il concerto sta sempre di più diventando il clou del lavoro di un musicista, noi teniamo molto a portare le nostre produzioni al pubblico.