JAZZ MEETING

Naima Faraò presenta il nuovo disco "Dots"

L'artista, al debutto discografico come solista, è ospite di Jazz Meeting

di Giancarlo Bastianelli
28 Feb 2024 - 09:49
 © Ufficio stampa

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In uscita il primo marzo "Dots", lavoro che vede il debutto discografico come solista di Naima Faraò, pubblicato da Beat Machine. In passato Naima è stata la frontwoman del Black Beat Movement, un collettivo formatosi nel 2012 che ha condiviso il palco con numerosi artisti internazionali, tra cui De la Soul, Hiatus Kaiyote, Alpha Blondy e Julian Marley. Naima fa anche parte dell'acclamata Artchipel Orchestra, una delle realtà più creative nel panorama jazz italiano, vincitrice del Top Jazz come 'migliore formazione dell'anno' nel 2012, 2017 e 2022. "Dots" è anticipato dal nuovo singolo "Run", un'avventura nei territori del jazz contemporaneo, soul e R&B con il featuring del rapper statunitense Napoleon Maddox.

© Tgcom24

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Giovedì 29 febbraio "Dots" sarà presentato in anteprima live al Biko di Milano. Naima, gradita ospite a “Jazz Meeting”, parla così dell’attesa del concerto: "In questo momento, non ti nascondo che sono un po’ in ansia, ma anche molto contenta, perché con 'Dots' ritengo di aver fatto un buon lavoro in cui mi riconosco, sia dal punto di vista artistico che umano. E' un disco autobiografico, perché racconta di un mio periodo particolare, una fase della vita in cui ho messo dei punti che inizialmente hanno segnato delle chiusure, che però hanno poi avuto dei risvolti positivi, perché dietro un punto c’è sempre un nuovo inizio. Sono emozionata in vista di questo appuntamento dal vivo", racconta.

Hai atteso molto tempo prima di pubblicare il tuo primo disco solista...

Facendo parte di Black Beat Movement, realtà indipendente del panorama alternative soul italiano che è durata quasi dieci anni, tutte le mie energie in quel periodo sono state incanalate verso quel progetto. Nel momento in cui si è chiuso quel capitolo, ho iniziato a scriverne un altro. Una volta raccolto un po’ di materiale, ho deciso di intraprendere questa nuova strada; il disco è stato frutto di un percorso umano e professionale. Il lavoro si è concretizzato anche grazie ai musicisti che hanno suonato con me: Edoardo Maggioni al rhodes, piano e synths, Andrea Dominoni al basso e Matteo D'Ignazi alla batteria e alle percussioni.

Anche in questo caso c’è stato un periodo di preparazione

Edoardo, Andrea e Matteo, fanno parte del mio quartetto. Prima di sottoporre loro le mie idee abbiamo fatto un po’ di concerti in giro per l’Italia per vedere se c’era feeling tra noi e si è creata una bella energia. Poi ad un certo punto è arrivato il momento di organizzare i materiali di “Dots” e per alcuni brani, come per esempio “Roll Back In” abbiamo lasciato spazio alla libera improvvisazione.

Come nascono i testi?

Ho sempre puntato sulla scrittura originale, amo creare testi, anche molto brevi, che richiamino immagini; è un onore per me pensare che la gente ascolti la musica e le parole che scrivo. Quando creiamo un lavoro noi musicisti ci troviamo in una posizione privilegiata, perché c’è qualcuno che ci ascolta. Nell’oceano di produzioni che ci sono nel mondo della musica, è difficile trovare uno spiraglio per emergere per cui dal mio punto di vista l’importante è rimanere autentici. Uno degli aspetti che mi piace di più di un progetto discografico è portarlo live, per cui sono pronta per il Biko e per tutti i concerti che seguiranno.

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