NELLA SERATA "LODE DELL'OBLIO"

Ramin Bahrami alla Milanesiana: "La mia musica per il dialogo"

Ospite a Popular il maestro che si esibisce all’Arianteo Chiostro dell’Incoronata di Milano

16 Giu 2022 - 12:12
 © DallaPorta

© DallaPorta

Ramin Bahrami è uno degli ospiti della serata "Lode dell'Oblio" il 16 giugno dalle 21, all’Arianteo Chiostro dell’Incoronata di Milano nell'ambito della Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi. La serata vedrà protagonista Massimo Cacciari con la sua Lectio Magistralis e, a seguire, il concerto “Tra Oriente e Occidente” del Maestro, un appuntamento all’insegna della musica che unisce i popoli.

"Il programma che proporrò", dice il Maestro, "vuole essere un omaggio al dialogo tra culture differenti,  in un momento che considero estremamente disumano, perché quando viene a mancare il dialogo è come se mancasse tutto. Il dialogo tra l'altro è la caratteristica dei grandi compositori come Bach, Schubert, Chopin, Rachmaninov.

Basti pensare al contrappunto di Bach, un concetto che sta a significare "nota verso un'altra nota", una sorta dialogo quindi attraverso la musica, che è l'esatto contrario di quanto accade ora, a causa della Pandemia o della guerra. A causa della "digitalizzazione ci stiamo allontanando uno dall'altro".

La musica può aiutare a superare momenti difficili come quello attuale?

Certamente, può aiutarci nel riprendere il dialogo. A tale proposito voglio ringraziare la mia amica Elisabetta Sgarbi, ideatrice della Milanesiana, che ha voluto intitolare "Omissioni" la 23esima edizione, dal momento che tutti dobbiamo secondo me essere attenti a non omettere, a non cancellare tutto ciò che di umano ancora esiste, come le opere di Maestri del passato: Giotto, Michelangelo e Leonardo da Vinci.

Lo scopo è quello di tornare a un mondo più umano, dove la cultura "gioca" un ruolo fondamentale. In "Tra Oriente e Occidente" ho voluto proporre autori  originari della Persia, mia terra natia, e ai quali ho dedicato il mio libro pubblicato per la casa editrice La Nave di Teseo. Alla Milanesiana suonerò musiche di Bach, con la "partita" numero 1, Schubert ma anche due melodie persiane, arrangiate da Fairchild, poi le "danze romene" di Bartok e  la "danza ungherese" di Brahms, che lo stesso Maestro trascrisse per pianoforte. 

Suonerò anche Rachmaninov, poi Chopin con lo scherzo numero 1, che il compositore polacco scrisse in polemica contro la Russia in occasione della rivolta di novembre. Temi del passato e del presente che si intrecciano, con lo scopo di tornare al dialogo, contro la barbarie della guerra. Non dimenticherò mai quando incontrai il grande Maestro Claudio Abbado, poco prima della sua scomparsa; fu lui a dirmi che l'elemento più importante è l'ascolto. Oggi sembra che nessuno voglia ascoltare e che tutti vogliano avere il sopravvento uno sull'altro.

Maestro, cosa accadrà dopo la Milanesiana?

Il 4 luglio suonerò alla Casa della Musica di Parma, con musiche di Bach, Hendel e Schubert. Il 4 agosto con Danilo Rea saremo a Bologna per "Bach Is in The Air" nostro progetto jazz dedicato a Bach, che in questi abbiamo proposto con grande successo in tanti Paesi.

Chi è Ramin Bahrami - Ramin Bahrami nato a Teheran nel 1976, lasciò l’Iran con parte della famiglia dopo la rivoluzione e ha studiato in Italia, dove si è diplomato in pianoforte al conservatorio di Milano con Piero Rattalino. Perfezionatosi con maestri del calibro di Alexis Weissenberg, Andràs Schiff, Rosalyn Tureck, nutre una passione profonda e totale per Johann Sebastian Bach, di cui è oggi uno dei più` grandi interpreti. Ha un repertorio di incisioni bachiane con Decca Universal che hanno scalato le classifiche discografiche, ha debuttato al teatro alla Scala nel 2012 e si esibisce nei teatri e nelle sale da concerto più` prestigiosi del mondo. Diversi i volumi pubblicati: "Come Bach mi ha salvato la vita" (2012), "Il suono dell’Occidente" (2014), "Nonno Bach" (2015), "Ludwig van Beethoven. Il ribelle"(2019), "Mozart. Il genio sempre giovane" (2019), e "Mille e una musica. Breve storia della musica persiana /" (2021).

La Milanesiana - La Rosa dipinta da Franco Battiato, che fin dalla prima edizione è il simbolo de La Milanesiana, è stata rielaborata anche quest’anno da Franco Achilli. La Milanesiana è organizzata da Imarts International Music and Arts e Fondazione Elisabetta Sgarbi, con il Patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri