Roberto Colombo, uno dei produttori più apprezzati della scena musicale italiana, torna con un nuovo album
di Giancarlo Bastianelli© Ufficio stampa
Tre "raccolte" di estremo interesse che l'eclettico musicista dà alle stampe a più di 40 anni di distanza dalla pubblicazione di album come: "Botte da Orbi" e "Sfogatevi Bestie", che imposero Roberto Colombo all'attenzione generale. Il musicista e compositore pubblica un triplo Cd che va a "toccare" i vari momenti di una carriera che lo ha visto collaborare con personaggi del calibro di Fabrizio De André, ai tempi dell'album concerto con la Premiata Forneria Marconi, Enzo Jannacci, Aberto Camerini, Giuni Russo, fino ai Matia Bazar e Antonella Ruggiero.
Il primo CD, "La musica del buonumore", contiene brani che arrivano da lavorazioni per jingle, sigle tv e brevi temi appuntati su "foglietti" di musica a cominciare dagli anni ‘70.
Nel secondo: "La musica che non c’era/la musica inutile" troviamo invece un mondo musicale meno definito e più libero.
Il terzo "La musica che, probabilmente, sarebbe piaciuta a mio padre" è imperniato su progressioni armoniche tipiche degli anni ’50 con il clarinetto ad eseguire tutti i temi, un quartetto di saxofoni, archi, basso e batteria.
E' lo stesso Roberto Colombo a spiegarci il senso di questo progetto...
La mia attività in più di 40 anni è passata attraverso mondi musicali variegati, spiega il Maestro.
"La Musica del Buon Umore" è un sunto dei lavori che ho realizzato per la pubblicità; in esso si possono ascoltare tante piccole idee, che sono diventati brani veri e propri.
"La Musica che probabilmente sarebbe piaciuta mio padre", parte invece da armonizzazioni di canzoni degli anni 50 e raccoglie quelle che sono le suggestioni di un mondo che ho conosciuto in quel periodo.
"La musica che non c'era" invece si rifa a ciò che ho iniziato a realizzare negli anni '70, musica che potrei definire "strampalata", ma anche no.
Mi riferisco a lavori come: "Sfogatevi Bestie" e "Botte da Orbi", due dischi dai quali emergono le mie influenze "zappiane".
Frank Zappa non solo mi ha ispirato in quel periodo, ma tutt'ora rappresenta un ascolto frequente per me, dal momento che lo apprezzo come musicista e compositore.
Anche il periodo con De André fu per lei ricco di soddisfazioni......
Senza dubbio resta a tanti anni di distanza l'esperienza dal vivo più importante e che mi ha lasciato un segno.
Mi ricordo esattamente il primo giorno la prova con loro, ho ricevuto una forte sensazione: non avevo mai avuto modo di ascoltare dei musicisti suonare così bene.
Il disco di De André è a mio avviso l'album dal vivo più bello mai realizzato in Italia.
A quel periodo risale anche "Viaggiando", brano composto negli anni della della mia collaborazione con la Pfm, quando la band pubblicò "Passpartù" , dove ci sono gli echi del mio modo di suonare e di intendere la musica.
La Rai me lo commissionò, lo presentai e piacque molto, è rimasto per tanti anni come sigla del programma cult "Stereonotte".ascoltandolo a distanza di molto tempo, risulta sempre moderno.
Altro incontro fondamentale quello con Antonella Ruggiero...
Ci siamo conosciuti nel 1982 quando collaboravo con i Matia Bazar come produttore e "aiutante sul campo".
Nel corso degli anni abbiamo avuto modo di lavorare Antonella ed io su tutta la sua attività artistica, attraversando diverse esperienze, condividendo un cammino contraddistinto da diverse situazioni musicali, sempre con una grande e reciproca soddisfazione.
Una voce quella di Antonella che a tanti anni di distanza non perde, ma anzi aumenta la sua "magia".