Il musicista ospite di Popular per parlare di "Lame di luce"
di Giancarlo Bastianelli© Simona Panzini
"Lame di luce" è il titolo del nuovo album della Reale Accademia di Musica, nome storico del Prog italiano dei primi anni 70. Questo nuovo lavoro nasce anche sull'onda dei consensi ricevuti dalla Band, nel precedente lavoro discografico: "Angeli Mutanti" con il quale Pericle Sponzilli e Fabio Liberatori diedero il via alla rifondazione della band romana. "Lame di Luce" è pubblicato da Sony music, nell'ambito della fortunata iniziativa "Italian Prog rewind" ed è il secondo album della serie composto da inediti.
Oggi del gruppo fanno parte, oltre a Sponzilli alla chitarra e alla voce, Liberatori al pianoforte e alle tastiere, anche la cantante Erika Savastani dei Deserto Rosso e il bassista Fabio Fraschini. All'album partecipano anche Francesco Isola alla batteria e Danilo Pao che suona il fender VI in tre bani "Onde di Sabbia", "Lame di Luce" ed "Ore Lente".
Il chitarrista, cantante e autore Pericle Sponzilli è nostro gradito ospite a "Popular". Il musicista, parlando della nascita del progetto, ci ha spiegato che il primo a suggerire l'idea di rifondare la Reale Accademia, fu un giornalista musicale di "lungo corso", tra massimi esperti del prog in Italia. "A darmi la spinta per rifondare la Reale Accademia di Musica fu Guido Bellachioma, giornalista e direttore del periodico Prog, che mi suggerì questa idea, nel periodo a cavallo tra il 2015 e il 2016. Oltre al lui anche diversi musicisti miei amici mi hanno convinto a "rimettermi in gioco", avevo voglia di muovermi in questa dimensione, con testi fantasiosi che erano un po' quelli del Prog e musiche con vari influenze, non soltanto rock. Fabio Liberatori, mio amico che incontrai un giorno, mi disse di fare qualcosa insieme, da lì iniziò la rifondazione della Reale Accademia".
Il riprendere il vostro "cammino musicale" non è qualcosa che si riferisce solo al passato, ma guarda soprattutto al futuro
Si è vero, guardiamo soprattutto al futuro, anche se la nostra più che una reunion è una rifondazione, dal momento che senza il grande Federico Troiani, scomparso prematuramente nel 2000 a soli 53 anni, che fu anima della Reale Accademia è pressoché impossibile dare vita a una reunion. Non vogliamo semplicemente riproporre la musica di quel periodo, ma portare avanti e trasmettere lo spirito di sentirci di liberi di fare la musica che amiamo e che il pubblico ha dimostrato di apprezzare.
Come vi muoverete per la promozione del nuovo album? Farete concerti?
È quello che auspico, fino a questo momento, dalla rifondazione della band ad oggi, abbiamo soprattutto suonato nei tanti festival dedicati al prog lungo la Penisola. Vorremmo se possibile lavorare in altri contesti, come avveniva nei festival degli anni '70 che pur riconducibili al Prog, accoglievano artisti di differenti provenienze.
In questi ultimi anni avete avuto successo in Giappone, come accaduto ad altre band italiane, ma avete anche ampliato la platea del vostro pubblico.
Certamente, tra l'altro un noto sito giapponese dedicato al Prog, scelse il precedente "Angeli Mutanti" come disco dell'anno. Altra nota positiva l'ampliamento del nostro pubblico: aumenta nel tempo e va ad abbracciare oltre agli appassionati "storici" del Prog, anche le generazioni più giovani.