Il pianista ha regalato un concerto capace di dare forti emozioni al pubblico presente
di Giancarlo Bastianelli© Ufficio stampa
Successo a Spoleto per Andrea Riccio al Museo Casa Menotti, nel concerto che ha visto il musicista confrontarsi con il pianoforte che appartenne al Maestro. In un’atmosfera unica il pianista ha presentato un programma musicale variegato, in omaggio al Festival dei Due Mondi di Spoleto ed al suo creatore, che nei decenni ne consolidò ovunque la fama.
Tra i maestri e i punti di riferimento di Andrea Riccio anche Luciano Cilio, autore di quel “gioiello” musicale che è l’album “Dialoghi Del Presente” rimasta per molto tempo l’unica testimonianza discografica dello sfortunato musicista e compositore, prima che Girolamo de Simone, anche lui maestro di Andrea Riccio, scoprisse in maniera del tutto casuale, composizioni inedite di Luciano Cilio. Del compositore napoletano, punto di riferimento per molti, ricorrono nel 2023 i quarant'anni dalla morte. Abbiamo incontrato Andrea Riccio subito dopo la conclusione di un concerto capace di dare forti emozioni al pubblico presente. Queste le considerazioni del pianista, gradito ospite di “Popular”.
"Casa Menotti è una sede storica, un luogo magico", dice Andrea Riccio: "Le quali mura sembrano risuonare dei magici eventi del Festival di Spoleto: addentrarsi con lo sguardo in Piazza Duomo, non ha prezzo. Col pubblico si è creata da subito una ispirante sinergia: non era affatto scontato soddisfare il pubblico spoletino, abituato ad artisti di grande spessore. L'incontro è stato coinvolgente e davvero sentito da tutti, me in primis, e di ciò sono rimasto molto contento".
La scelta di un programma così variegato, può essere considerato un omaggio allo spirito “transmusicale” del Festival dei due Mondi e al suo ideatore Giancarlo Menotti?
Assolutamente sì. Ho voluto delineare un percorso, mettendo a disposizione di tutti di trovarne un personale scopo, facilmente anche "diverso" dal mio. È questa una delle bellezze che caratterizza il Festival di Spoleto: la possibilità di poter perdersi trai suoni.
Il bis dedicato a Luciano Cilio nel quarantesimo anniversario della sua scomparsa, vuoi parlarci di questa composizione?
"Liebesleid" è l'ultima opera di Luciano Cilio, e nasce come appunto un Lied, per voce e pianoforte. Ho proposto al pubblico di Casa Menotti una versione per solo pianoforte, trascritta da Girolamo De Simone, il quale definisce il brano come "assai prossimo al silenzio". Infatti, il silenzio è il tema principale di questa composizione, che strizza l'occhio sia a John Cage sia alle tradizioni orientali. È l'esempio calzante di come siano le note ad interrompere il silenzio e non viceversa, come spesso si crede. Un omaggio ad una memoria inconciliata, scomparsa troppo presto, che il pubblico eclettico di Spoleto ha saputo riconoscere ed apprezzare.
Cosa accadrà dopo Spoleto?
Siamo in continuo viaggio. Quello che spero non manchi mai è l'incontro con l'Altro, col Nuovo e il Diverso. In cantiere c'è un CD in uscita, registrato a Salisburgo, le cui tracce includono brani di una compositrice francese, praticamente mai suonata: per ora, non aggiungerò altro! Tante novità a Napoli presso la Fondazione Morra: ho affiancato il M. Girolamo De Simone nella realizzazione di eventi in occasione dell'apertura degli "Archivi Konsequenz" presso la Fondazione, con ospiti eccezionali, come ad esempio il poliedrico Marino Formenti, che sarà protagonista dei prossimi incontri del 9 e 10 giugno, con il quale avrò l'onore e il piacere di condividere il viaggio. Altri impegni nell'ambito della musica contemporanea, con il neonato Nema Ensemble, impegni cameristici in diverse formazioni, e recital solistici, uno dei quali dedicato alla rilettura di brani della scuola tastieristica napoletana, quindi di Scarlatti, Cimarosa e Paisiello.
Intanto il museo casa Menotti si prepara ad accogliere domenica 7 maggio alle 17 il duo composto dal pianista spoletina Sofia proietti e del violinista Domenico Masiello. In programma musiche di Mozart, Bazzini, C.C. White e Astor Piazzolla.