TELEBESTIARIO

Quei reportage di "Piazzapulita" nel ventre del terrore

TELEBESTIARIO di Francesco Specchia

21 Set 2014 - 17:07
 © ufficio-stampa

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Dialogo ruvido da film di Coppola, a Piazzapulita (La7, lunedì prime time). "Renzi via ha promesso aiuti e armi sono arrivati?"; "L'ho letto anch'io. E vi dico subito che i kalashnikov non ci servono. Loro sgozzano, stuprano hanno quasi mille blindati. Ci servono i missili...".

"Loro" sono l'Isis, l'orrore incarnato nel falso nome di Allah. E questo è il botta-e-risposta - con sottofondo di cingolati e mortaio - tra Corrado Fomigli, catapultato tra il Kurdistan e l'Iraq alle falde del califfato nero di Mosul, e un ufficiale dei Peshmerga. Formigli, rispetto agli altri suoi colleghi conduttori di talk ha un atout innegabile: ha fatto e sa fare l'inviato. Qui è un cuneo nel ventre dei conflitti e del fondamentalismo islamico. Il suo reportage secco e partecipato tra gli unici oppositori dell'Isis è un pezzo di bravura. Spazia tra i volti sporchi di sangue e polvere da sparo dei curdi che riconquistano "due villaggi grazie ai bombordamenti dei droni americani" e fanno la "V" di vittoria; le pile dei cadaveri - i "martiri" - impilati sulle colline col rischio di coprire delle bombe; gli Hammer blindati che si snodano sul confine del terrore di oltre mille chilometri; le scene di vita comuni, militi che sognano e militi che, dopo 18 ore d'assedio, mangiano "pane, yogurt e pomodoro per chi ha difeso i confini dell'occidente". Narrazione perfetta. Ma non lo si scopre ora.

Poi c'è la parte del talk in studio che è sì coraggiosa ma non altrettanto avvincente. Sfilano Salvini e Khalid Chauoki del Pd, Cacciari e Battista, e un gruppo di musulmani che Formigli invita a manifestare apertamente contro i tagliagola dell'Isis, onde evitare di passare per fiancheggiatori. Eppoi c'è anche la storia di Giuliano Del Nevo, il ragazzo genovese andato in Siria a fare il jihadista e forse morto. Mancano i ministri Mogherini e Pinotti, che hanno inspiegabilmene diniegato. Ora, l'idea di abbandonare il teatrino della politica - che tanto piace a noi giornalisti - per buttarsi sugli esteri e sull'apocalisse a due passi da casa (l'ha fatto anche Porro) è la scelta più originale della nuova stagione. Certo, a vederla un'angoscia che non vi dico. Certo, ha fatto solo il 4,5%. Ma, per una volta, chissenefrega...

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