JAZZ MEETING

Incontro con Roberto Bonati direttore della ParmaFrontiere Orchestra

Ospite a Jazz Meeting

di Giancarlo Bastianelli
20 Ott 2023 - 14:03
 © Bonati

© Bonati

Sabato 21 ottobre alle 20:30 al Teatro Farnese di Parma il festival ParmaFrontiere propone la nuova composizione di Roberto Bonati “Quel principio è l’acqua". Organico stabile del Festival, attivo da 20 anni, la ParmaFrontiere Orchestra, indaga attraverso la produzione di musica originale diversi ambiti: dalla Scuola di Notre Dame ai canti della Sinagoga, da echi di Stravinskji a omaggi al canone jazzistico, fino a meditazioni su temi culturali e sociali.  Il tema scelto quest’anno è l’Acqua, fonte di vita e principio primigenio come già recitava Talete.

Roberto Bonati è ospite a Jazz Meeting e parla così del lavoro dell'orchestra: "Cerco di fare con la ParmaFrontiere una sorta di sintesi del lavoro di questi anni, dove il jazz è un punto di partenza per un itinerario musicale che dal jazz tocca territori come la musica classica o quella contemporanea e dell’improvvisazione, realizzando una sintesi dei territori musicali che attraverso. Abbiamo diversi musicisti: il contrabbassista Andrea Grossi o il chitarrista Luca Perciballi o Luca Gusella, che suona marimba e vibrafono che si è aggiunto quest’anno, poi tanti giovani che sono entrati a far parte dell'orchestra, che negli anni è cresciuta nella qualità".

Tema dell'acqua “facile da affrontare”, solo in apparenza 

Ho cercato di affrontare questo tema sia dal punto di vista poetico, cioè come principio di tutto, che dal punto di vista pratico vale a dire dell'acqua come risorsa imprescindibile e sempre più preziosa. L’acqua considerata come principio di tutte le cose; il nostro è un lavoro che parte dalle origini della vita. 

Come è strutturata la tua composizione? 

Subito si apre con un "big bang", che possiamo considerare l'inizio di tutto. Troviamo poi tre Haiku giapponesi: uno sulla rugiada, il secondo sulla pioggia di primavera, il terzo sulla cerimonia dell'acqua, praticata da alcuni monaci zen. Poi c'è un testo del responsabile per l'acqua e la sanità delle Nazioni Unite, che denuncia il non accesso all'acqua per due miliardi di persone nel mondo. La musica vuol rappresentare anche la forza distruttiva dell'acqua, emersa drammaticamente con le recenti inondazioni in Romagna. "Quel principio è l’acqua" si conclude con un canto gregoriano che vuole significare un'oasi di pace, dopo la tempesta. 

Cosa significa per te aver composto "Quel Principio è l’acqua" ed essere contemporaneamente il direttore della ParmaFrontiere Orchestra  

Comporre la musica vuol dire avere una visione, riguardo al suono e al modo di trasmetterlo a chi ascolta. Essere il compositore e il direttore, quindi il responsabile del risultato finale, mi pone sullo stesso piano di un regista cinematografico, nel senso che entrambe le figure hanno lo stesso tipo di responsabilità, davanti al pubblico. 

Sul palco del Teatro Farnese a fianco a Bonati impegnato nella “doppia veste” di direttore e compositore, ci saranno: Marco Musso voce narrante, Giulia Zaniboni voce, Riccardo Luppi flauti e sax, Mario Arcari oboe, Marco Ignoti clarinetti, Michael Gassmann tromba e flicorno, Nicola Ernesto Cortes Castillo tuba, Paolo Botti e Ingrid Berg Mehus violini, Luca Perciballi chitarra, Luca Gusella vibrafono e marimba, Andrea Grossi contrabbasso e Roberto Dani percussioni e batteria. Il Concerto è una produzione ParmaFrontiere.  

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