A "Popular" ospite il Maestro
Domenica 15 agosto alle 4.45 un evento per chi è alla ricerca di emozioni e vuole ampliare i suoi orizzonti musicali. Il concerto del Maestro Roberto Cacciapaglia alla Fortezza di Sant'Antonio a Castelnuovo Garfagnana in provincia di Lucca, nel quadro del festival Mont’Alfonso sotto le Stelle promette di dare non solo grandi emozioni al pubblico, ma di poter avere un interscambio con il grande compositore e musicista.
Roberto Cacciapaglia, gradito ospite a "Popular" parla così dell'evento: "Farò un lavoro che si chiama 'Contemplazioni', che riguarda l'espansione degli armonici nell'ambiente che ci circonda e quindi al pubblico. Le note ci porteranno fino all' alba in quello che io definisco il "prato delle contemplazioni", dove potremo toccare il potere del suono.
Perché un concerto all'alba?
Mia madre che mi ha iniziato al pianoforte quando avevo quattro anni, mi diceva che ci sono dei momenti della giornata in cui tutto si ferma e questi sono: poco prima dell'alba e subito dopo il tramonto, secondo me è un momento in cui il mondo si ferma, come se volesse fare una pausa: inspirare per poi espirare. Un momento in cui tutti siamo più ricettivi. In Russia si dice che nelle notti bianche il tramonto e alba si baciano. La presenza non solo fisica ma anche interiore di chi ascolta è importante per questo interscambio di emozioni.
Il tuo percorso musicale fin dall'inizio si è distinto per il voler superare gli schemi...
Da "Sonanze" mio primo lavoro, ho tolto le "dissonanze" della musica dodecafonica, ho vissuto sia la dimensione della musica classica che la sperimentazione. Il Diapason è un po' come lo scacciapensieri sulla copertina di "Sonanze" che vibra emettendo un suono. Sono passati diversi decenni, ma il Diapason rappresenta per me anche oggi, un simbolo di purezza, dove la musica perde le proprie radici e si apre a chiunque abbia voglia di ascoltarla. Ciò accade anche ultimo lavoro che ho fatto su Dante, che per me è straordinario. Ho composto un brano che si intitola "Cammino Stellare" che conduce chi ascolta in uno spazio senza confini, che conduce ad una musica aperta, non classificabile in un genere preciso, ma che tocca nel profondo chi ascolta.