A Tgcom24 il fotografo e performer racconta l'esposizione presso Palazzo Litta
di Giancarlo Bastianelli© ufficio-stampa
Inaugurata a Milano nella suggestiva location di Palazzo Litta la mostra fotografica "Life-Size-Acts", curata dal fotografo e performer Roberto Masotti. L'installazione propone 34 composizioni fotografiche con figure di musicisti a grandezza naturale stampati su pvc. Nella sala d'ingresso un grande disegno su carta raffigurante l'abbozzo d'ombra di un grande tavolo, che richiama il tavolino sempre presente nel lavoro "You Tourned the Tables on Me" con due 'repliche' ingrandite dello stesso. Parte integrante della mostra sono due video, il primo in proiezione è frutto di un montaggio che percorre solo parzialmente il vasto archivio di foto di Roberto Masotti. Le riprese sui provini a contatto, che si intrecciano con tutte le foto, le composizioni in mostra e altre ancora, si ricongiungono a formare un flusso d'immagine che si affianca a quello sonoro realizzato in modo assai originale da Dj Spooky. L'altro video alterna la presenza di alcuni dei musicisti presenti nella serie, colti mentre raccontano o interpretano brevi frammenti di improvvisazione.
Masotti nasce a Ravenna nel 1947. Il suo lavoro più noto "You Tourned the Tables on Me", pubblicato nel 1995 e incluso nella mostra "Il Secolo del Jazz" curata da Daniel Soutif, è stato esposto in numerose città italiane ed europee. Due i libri più recenti: "Keith Jarrett un ritratto" e con Silvia Lelli "Stratos e Area" e "Musiche".
otografo ufficiale del Teatro alla Scala di Milano dal 1979 al 1996, con Silvia Lelli, insieme hanno realizzato libri, installazioni, video e mostre Lo stesso Roberto gradito ospite questa settima a "Jazz Meeting" a parlarci di "Life-Size-Acts". Questa mostra, dice Masotti, "corrisponde ad un lavoro che seguo da tempo e che si sta avviando alla conclusione, e comprende composizioni fotografiche che io ho dedicato a singoli improvvisatori o a gruppi di essi, ingrandimenti fotografici su Pvc alti più di due metri, che formano una galleria di figure, una sorta di orchestra virtuale, dove ognuno può trovare la musica che più aderisce al proprio gusto personale". C'è anche un video di trenta minuti che comprende un viaggio attraverso i provini fotografici, un lavoro che nasce analogico e tale resta, dove compaiono artisti che non fanno parte della mostra, ma sono nell'archivio fotografico che negli anni ho realizzato. Il gusto di realizzare una mostra sulla musica che amo è molto importante per me, spero che questo concetto arrivi al pubblico.
Come nasce l'idea della mostra?
Avevo ricevuto un invito a Berlino dall' organizzazione del "Total Music Meeting" per la mostra "Diario dal Sud" e contemporaneamente per una residenza. Avevo a mia disposizione un atelier adiacente alla sala da concerto, dove invitai molti dei musicisti che partecipavano all'evento, coinvolgendoli in brevi sessioni fotografiche. Potei quindi in quella occasione avere musicisti che partecipavano a sessioni costruite ad hoc. Le immagini realizzate sono nate per costruire ritratti singoli o, accostate, a comporre un gruppo per essere poi esposte a grandezza naturale. Sono composizioni che legano la figura ad uno o più particolari il più delle volte in stretta relazione con il personaggio, in altri casi in modo più enigmatico e astratto.
In "Life-Size-Acts" l'interazione tra musica e immagine è fondamentale...
C'è stato il contatto con Dj Spooky a cui ho fornito una serie di campioni e indicazioni musicali, lui li ha combinati con la sua concezione musicale e si è trovato a confronto con materiale "free", che dà vita ad una colonna sonora interessante: forte, che vive di improvvisazione pura. I musicisti che ho scelto coprono un "range" musicale molto ampio dal jazz vero e proprio, alla musica contemporanea e di avanguardia: Alvin Curran, Fabrizio Ottaviucci, Anthony Braxton Giorgio Gaslini, solo per fare qualche nome. Le loro musiche in "Life-Size-Acts" vanno a comporre un panorama vario e non classificabile in un preciso genere musicale
Parlando di improvvisazione ed avanguardia musicale non possiamo non citare Demetrio Stratos
Demetrio c'entra sempre e non solo perché è mio amico, ma anche perché quello legato a "Life-Size-Acts" è un lavoro di fotografia che ha molta relazione col corpo, per certi versi lavora sul corpo dei musicisti e costituisce un corpo. Demetrio è connesso con questa ricerca.
La mostra resterà aperta a Palazzo Litta a Milano, fino al prossimo 11 novembre.