La pianista e compositrice ospite a "Jazz Meeting"
Si intitola “Madiba” ed è pubblicato da Tuk Music, il nuovo lavoro della pianista Sade Mangiaracina, creato dalla musicista siciliana con il suo trio composto da Marco Bardoscia al contrabbasso e Gianluca Brugnano alla batteria. Ospite in tre brani del disco Ziad Trabelsi, virtuoso di Oud. "Madiba" è dedicato, come si evince dal titolo, a Nelson Mandela ed è uscito il 2 marzo scorso, in concomitanza con l’anniversario dell’elezione del leader politico sudafricano, alla carica di Vice-presidente dell’African National Congress, per colui che appena tre anni dopo avrebbe guidato da Presidente il suo Paese.
Sade in questi anni ha preso parte a molti progetti musicali, incidendo diversi dischi anche a suo nome, nel 2013 inizia a lavorare con Simona Molinari, che le permette di girare il mondo nei teatri e jazz club più importanti, dal Blue Note di New York al Teatro Estrada di Mosca, Parigi, la rassegna di Bulgari a Tokio, il festival del cinema a Cannes. Nel 2018 esce il suo disco "Le mie Donne" prodotto dal trombettista Paolo Fresu per la sua etichetta discografica Tuk Music, in trio con Gianluca Brugnano e Marco Bardoscia. Il trio si esibisce in importanti festival e rassegne italiane: Time in Jazz, Jazz Alguer, Auditorium Parco della Musica e molti altri. Così la stessa musicista, gradita ospite a “Jazz Meeting”, parla del suo percorso.
"Nei due dischi precedenti, 'La Terra dei Ciclopi' era dedicato alla Sicilia e a personaggi come Falcone o a luoghi della mia terra che sono per me di particolare interesse, nella lotta contro la mafia. 'Le Mie Donne' era invece dedicato a figure femminili che me hanno avuto grande significato tra loro Rita Atria, che decise di dissociarsi dalla sua famiglia legata alla mafia, per diventare una collaboratrice di giustizia e che non resse allo shock della morte di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta e per questo si uccise", spiega Sade.
Come nasce l’idea di "Madiba"
Quello con Mandela è un discorso che iniziai da piccolissima, di lui parlava mia madre quando ero bambina, Mandela è una figura molto importante, per me rappresenta una grande responsabilità occuparmi di lui, dedicandogli un progetto musicale. È stato un personaggio che nella sua vita non ha mai smesso di lottare contro l’apartheid, nonostante la sua lunga prigionia. Per questo anche attraverso la mia musica ho voluto, in un certo qual modo, parlare della sua vicenda umana. Ritengo “Madiba” un concept album alla vecchia maniera.
Al tuo trio in questo lavoro hai affiancato Ziad Trabelsi che suona l’Oud
Sì, quella di inserire Ziad è una scelta che ho operato per dare un’atmosfera più mediterranea al disco, con lui avevo già lavorato in passato. La scelta dell’oud non è legata all’Africa o a Mandela, ma alla mia musica ed al mio modo di scrivere. In “Madiba” ci sono tutte mie composizioni ma sono arrangiate con i musicisti che mi accompagnano: Marco Bardoscia al contrabbasso, che già da diversi anni lavora con Paolo Fresu e Paolo Brugnano che fa parte della scuola musicale napoletana, e che è anche cantautore, in un progetto che lo vede impegnato con il fratello.
Paolo Fresu si è gettato con grande entusiasmo anche nell'attività di discografico....
Posso solo dire di ritenermi fortunata nel lavorare con un musicista come Paolo, che tutto il mondo ci invidia. Lui e il suo collaboratore Luca de Vito, sono le vere colonne dell'etichetta. Come discografico è sempre presente, ci inonda di email e sa darci sempre il consiglio giusto.Tuk Music cura il disco in ogni suo aspetto: dal contenuto musicale vero e proprio, alla copertina. Non a caso la foto di "Madiba", è stata realizzata da Emanuela Cau fotografa ed artista "a tutto tondo". È stato proprio Paolo a suggerirci di utilizzare una foto della Cau.
Una bella immagine ed un artwork così accattivante, fanno riscoprire il piacere di apprezzare in pieno l'opera discografica. Il gruppo di Sade è stato anche selezionato dal progetto Nuova Generazione Jazz 2021 (I-Jazz) per la promozione della nuova scena jazz italiana.