Acquisti Italiani è la rubrica di approfondimento sull’andamento degli acquisti, le tendenze di consumo e il consumatore, curata da Francesco Pallavicino, Responsabile Scenari di Mercato e Posizionamento di CartaSi. Le informazioni sono tratte dalle analisi dell’Osservatorio Acquisti CartaSi che rileva gli acquisti degli italiani con carta di credito (www.osservatorioacquisti.cartasi.it)
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Questa fase autunnale (o pre-autunnale) del 2014 mostra livelli di incertezza, se possibile, crescenti rispetto a periodi anche recenti. I contrasti fra i diversi indicatori congiunturali, l'erraticità di questi e delle stesse aspettative che dovrebbero orientarli, le incertezze riguardo ai risultati di un processo riformista apparentemente radicale danno pochi punti fermi agli economisti e analisti congiunturali. Non fa differenza il settore delle famiglie e dei consumi, dove l'orizzonte decisionale ha ormai più a che fare con il quotidiano che con il breve termine: ogni valutazione, che sia sulla capacità di reazione del Paese, o sulla propria situazione famigliare, fatica a tradursi in modo stabile nella modifica dei comportamenti di consumo.
Le rilevazioni di settembre e ottobre dell'indice di fiducia Istat confermano l'erosione mostrata negli ultimi mesi rispetto alla percezione del clima economico, pur evidenziando una tenuta nell'indice relativo al clima personale, non molto distante dagli elevati livelli di questa primavera. In settembre, gli acquisti con carta presentano un complessivo +3,7%, trend che conferma la positiva dinamica degli ultimi mesi. Si tratta del sesto mese di crescita, dopo tre consecutivi di calo ed un lungo periodo altalenante.
Tuttavia la dinamica degli acquisti con carta è sempre più testimone di due fenomeni molto differenti, uno con motivazioni di tipo microeconomico, l'altro che afferisce più a temi macroeconomici. Il primo è la crescita del canale ecommerce, che è ormai fortemente rappresentato nelle dinamiche degli acquisti con carta (oggi siamo oltre il 18%). Tale andamento, avvalorato dalle nostre rilevazioni di settembre (+18,1%), testimonia la continua conferma (il tasso di crescita è sostanzialmente stabile da anni) di un cambio di paradigma nelle abitudini di accesso agli acquisti, che enfatizza dunque, rispetto ad altri indicatori, l'andamento delle spese con carta (dato che la quasi totalità di queste viene pagato in questo modo). Il secondo fenomeno riguarda la tendenza del canale fisico. Sebbene gli acquisti “fisici” soffrano dell'effetto cannibalizzazione della crescita dell'online, è chiaro che sono maggiormente soggetti alla realtà congiunturale, evidenziandone i (micro) cicli, come testimoniano le oscillazioni che mostrano instabilmente attorno allo zero in questa lunga fase di crisi. Tale effetto si sta enfatizzando proprio negli ultimi mesi, quando, dopo la lunga fase negativa tra settembre 2013 e marzo 2014 (con cali medi superiori al 3%), sembra muoversi su valori sostanzialmente stabili fra aprile e settembre, con una tendenza che sembra timidamente volgere al positivo.
In termini settoriali, se rimangono fermi o in calo importanti comparti come Telecomunicazioni, Alimentare, Abbigliamento, Cash Advance, si evidenziano alcune conferme e novità positive. Informatica e beni digitali (+18,2%) sta rinsaldando le dinamiche dell'ultimo trimestre, in entrambe le componenti, così come il Dettaglio non alimentare (+10,5%). Quest'ultimo comparto vede una diffusione dei trend espansivi all'interno delle sue componenti, (in particolare Profumerie, Farmacie, Articoli Sportivi, Cartolibrerie). Allo stesso modo le voci relative ai Servizi vari, che in più beneficiano (negli Enti Pubblici) della recente apertura ai pagamenti con carta presso gli uffici postali.
Prosegue, dopo la buona dinamica estiva, la tendenza di Viaggi e Trasporti (+7,6%), sostenuta da Agenzie e Linee aeree, che si contrappongono al calo dei Carburanti. Un ritmo che interessa anche i Ristoranti (+2,6%), mentre gli Alberghi volgono in negativo dopo una lunga crescita (-1,8%). Consolidano la ripresa degli ultimi due mesi anche i Beni per la casa (+4,4%), in particolare grazie al ritorno alla crescita di Elettrodomestici (+1,1%), una voce in calo quasi continuo negli ultimi anni, che si affianca all'espansione di Arredamento e Casalinghi.