L'eclettica artista ospite a "Jazz Meeting"
di Giancarlo Bastianelli© Ufficio stampa
Pubblicato nei giorni scorsi "Je So Accussì", terzo album della cantante Serena Brancale, che vede l'eclettica artista insieme ad altri grandi nomi del panorama musicale italiano e internazionale. Dopo tanti concerti in Italia e all’estero - tra cui quello del Blue Note di Tokyo, "tempio" del Jazz mondiale, e dopo aver conquistato il consenso di un pubblico che spazia dall’Europa all’Asia, Serena Brancale è considerata oggi il fiore all’occhiello della musica soul/jazz italiana."Je So Accussì", è stato anticipato dai singoli "Je so' pazzo" feat. Richard Bona e "Pessime intenzioni" feat. Ghemon.
Nel disco troviamo, oltre alla già citata "Je so' Pazzo", anche altri due “cavalli di battaglia” di Pino Daniele come "Viento e terra" e "Alleria", che testimoniano quanto importante sia stato il cantautore napoletano, artista che tanti colleghi ha influenzato con le sue canzoni e il suo carisma. Serena Brancale è nostra gradita ospite a "Jazz Meeting".
"Je So Accussì" è un disco che sembra essere autobiografico fin dal titolo
Si, il titolo è a metà tra il barese e il napoletano linguaggio che potrei definire "baretano", ha forti contenuti autobiografici. E’ un album che presenta generi musicali differenti e musicisti diversi tra loro, influenze musicali che io amo e cerco di proporre in egual misura, prendendo da ogni genere il meglio.
Hai fatto breccia nel cuore di Quincy Jones, uno dei più importanti produttori al mondo...
Si, gli sono molto piaciuti i due brani in dialetto pugliese incisi nel disco, sono felicissima che abbia suscitato la sua attenzione, tanto da inviarmi un videomessaggio, dove ha manifestato il suo interesse per produrre un pezzo. Auspico sia solo un inizio e sono super onorata del suo interesse nei miei confronti.
"Je So’ Accussì" contiene tre brani di Pino Daniele
Un artista che amo molto, lui ha sperimentato nella musica tutto ciò che a me piace; ha mescolato il dialetto napoletano col soul, mi provoca tante sensazioni, mi emoziona, riesce a farmi ridere e piangere. Pino è presente in quello che scrivo, mi dà il coraggio di osare come quando propongo un brano soul in barese.
Cosa significa per te creare un disco?
Quando realizzo un album cerco di mettere in ordine le idee e di mettere un punto fermo. Quello di un artista è comunque un lavoro continuo, un modo per ricominciare a fare musica, come fosse la prima volta.