Linkedin, Facebook e Twitter occupano incontrasti i primi tre posti sia nelle ricerche dei candidati che in quelle delle aziende
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Abbiamo scritto di quanto il social recruiting sia diventato fondamentale per le aziende e per i candidati in cerca di lavoro. Impazzano le indagini e gli studi (tra i più accreditati quelli Bullhorn e Jobvite) che restituiscono uno scenario più o meno simile dei social networks più utilizzati con dettagli relativi a fasce d'età, tipologie di utenti e abitudini di utilizzo. Ma, a parte qualche percentuale che si sposta da un social all'altro a seconda di chi realizza la ricerca, non ci sono certamente sorprese quando arriviamo in zona podio: Linkedin, Facebook e Twitter occupano incontrasti i primi tre posti.
Tre sono i punti sui quali tutte le ricerche sembrano convergere: obiettivi delle singole piattaforme, utilizzo che ne fanno i candidati, utilizzo che ne fanno aziende e recruiters.
Sappiamo dunque che Twitter è la piattaforma riconosciuta principalmente per la possibilità di condividere in tempo reale notizie e informazioni; che i candidati lo usano per connettersi velocemente e dialogare con personaggi famosi, artisti, politici, per esprimere opinioni, segnalare la propria disponibilità ad opportunità lavorative attraverso il twesume ed entrare in contatto con employer di loro interesse. Sappiamo poi, che le aziende lo usano per diffondere cultura e valori di brand e che i recruiters riconoscono in Twitter uno strumento molto veloce per accedere a profili di nicchia non presenti su altri social, scoprire loro interessi e opinioni, incrociando i dati con quanto presente su altri profili social.
Facebook mantiene la sua natura familiare e continua a essere il social più utilizzato per condividere informazioni relative alla propria vita privata con parenti, amici o gruppi di persone accomunate dagli stessi interessi. Le recenti implementazioni legate alla possibilità di inserire sul proprio profilo skills professionali e l'incremento esponenziale della presenza di pagine aziendali ha fatto di Facebook la nuova terra di frontiera anche in tema di recruiting.
Sebbene i tentativi di creare delle applicazioni apposite non abbiano dato ancora risultati sostanziali, i candidati cominciano a sfruttare la piattaforma per visitare le pagine aziendali e tenersi aggiornati sulle campagne e attività social. Le aziende, come detto, presidiano face book con career o company page con l'obiettivo di diffondere contenuti e attrarre potenziali candidati. I recruiters sempre più spesso visualizzano i profili dei candidati che incontreranno o che hanno già incontrato per curiosare sulla vita loro sociale e verificare la coerenza tra le diverse presenze on line.
Di Linkedin conosciamo tutte le potenzialità o quasi, visto che la caratteristica principale di questo professional network è quello di aggiornare continuamente le proprie funzionalità per rendere sempre più efficace la ricerca di lavoro per i candidati, migliorare l'attraction e la strategia di employer branding delle aziende, quindi agevolare il contatto di profili interessanti per i recruiters. Il segreto del grande successo di Linkedin sta nella reale capacità di favorire il contatto tra aziende e persone, attraverso l'utilizzo di strumenti quasi tutti gratuiti. I candidati possono accedere a communities, dimostrare la propria competenza, creare un'identità professionale on line e curare la propria reputazione, vedere chi ne visualizza il profilo (tranne che non sia un anonimo).
Le aziende e i recuiters lo utilizzano come espressione dei valori di brand, condividono contenuti autorevoli, costruiscono una rete di utenza alla quale rivolgere il proprio messaggio, trovare velocemente e su scala globale il professionista di cui hanno bisogno.
Nei post futuri vedremo le funzionalità di base dei diversi social in ambito recruiting, cercando di approfondire potenzialità e vantaggi di ciascuno di essi.
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