Il parere del cantautore che in un'intervista all'Arena di Verona spiegava le sue ragioni
Nel corso della sua lunga carriera ha saputo sperimentare sia con le parole che con le note, mescolando il rock al blues, al folk, al punk, con particolare attenzione al ritmo e alla melodia. Forse proprio per questo motivo, Edoardo Bennato nel 1985 si lamentava del playback al "Festivalbar": "Se non si canta dal vivo non c'è la magia - spiegava Bennato in un'intervista rilasciata durante le prove della kermesse musicale all'Arena di Verona - non capisco perché in molti decidano di cantare in playback, non ha senso. Credo sia meglio un accordo sbagliato o una stecca, purché resti la magia".
Tra i suoi primati sicuramente c'è quello di essere stato il primo cantante italiano a riempire lo stadio di San Siro nel 1980. Da sempre considerato un chitarrista e un armonicista di estremo talento, Bennato ha saputo importare nel nostro Paese il sound statunitense, arricchendolo con sonorità mediterranee e partenopee. Considerato una vera e propria leggenda della musica nazionale, ha uno sconfinato repertorio che va da “Il gatto e la volpe" a “Sono solo canzonette”, da “Viva la mamma” a “Il rock di Capitan Uncino”, senza dimenticare “Un’estate italiana”, sigla dei Mondiali 90, cantata in coppia con Gianna Nannini.