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Nel 1928 nasceva Enzo Tortora: rivediamolo a "Superclassifica Show" nel 1982

Il presentatore televisivo era stato ospite del programma per parlare di Pinocchio e bugie

30 Nov 2019 - 10:43

Enzo Claudio Marcello Tortora nasce a Genova il 30 Novembre 1928. Dopo il diploma di maturità classica, gira l’Italia come percussionista dell’orchestra di Totò Ruta, si laurea all’Università di Genova e collabora ai primi spettacoli di Paolo Villaggio.

Entra in Rai a 23 anni e debutta in video nel 1956 come valletto di Silvana Pampanini nel programma "Primo applauso": in generale, gli anni '50 sono in generale quelli dei primi successi come conduttore, da "Telematch" a "Campanile sera" fino a "Voci e volti della fortuna" ma a lui si riconosce soprattutto il merito di aver reinventato il format de "La Domenica Sportiva" e inaugurato l'edizione italiana di "Giochi senza frontiere" nel 1965.

Nel 1969 viene licenziato dalla Rai per alcune sue dichiarazioni contro l'azienda, tuttavia il suo ritorno nel 1977 ne segna anche il più grande successo: "Portobello" (in onda dal 1977 al 1983) è un programma cult dell’epoca, antesignano della "tv verità" degli anni successivi.

Proprio il 1983, tuttavia, è anche l'anno che segna il suo coinvolgimento in un caso di malagiustizia: all’apice della popolarità, mentre si trova a Roma per registrare il programma "Italia Parla" che conduce con Pippo Baudo, Enzo Tortora viene arrestato alle quattro del mattino presso l'albergo Plaza.

Ammanettato e trattato come un delinquente, viene accusato di reati gravissimi: associazione camorristica e traffico di droga. Professatosi da subito innocente ed estraneo ai fatti, viene processato e sconta sette mesi di reclusione. Condannato a dieci anni, ottiene infine dalla Corte di Cassazione l’assoluzione piena il 13 Giugno 1987. Dopo il suo ritorno in televisione, muore il 18 maggio 1988 nella sua casa a Milano a causa di un tumore ai polmoni.

Oggi lo ricordiamo durante una sua partecipazione al programma "Superclassifica Show" nel 1982 per parlare di Pinocchio e bugie: "Chi non dice mai bugie - racconta - e chi dice di non dire mai bugie ha già detto una bugia. Io sono un uomo che non vuol dir bugie e quindi guai se non dicessi di non aver mai detto bugie. Perché poi è inutile preoccuparsi, a volte è la vita che dice delle bugie per noi".

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