Il sassofonista ospite a Jazz Meeting racconta l'album dedicato ai grandi compositori e musicisti del 900: Ennio Morricone, Nino Rota, Piero Umiliani, Nicola Piovani e Armando Trovajoli
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Si intitola "La dolce Vita" ed è pubblicato per Warner Music, il nuovo progetto discografico di Stefano Di Battista. Accanto al grande sassofonista, altri validissimi musicisti, come il trombettista Matteo Cutello, il pianista Fred Nardin; mentre la straordinaria sezione ritmica è composta da Daniele Sorrentino al basso e André Ceccarelli alla batteria. Stefano Di Battista, che nel disco suona il sax alto ed il sax soprano, ha avuto moltissime collaborazioni non soltanto nel Jazz: Michel Petrucciani, Elvin Jones, Jacky Terrasson, Jimmy Cobb, Richard Bona, Fabrizio Bosso, Flavio Boltro, Rita Marcotulli, ma anche in ambito pop con: Claudio Baglioni, Renato Zero, Adriano Celentano, Jovanotti e Tiromancino. “La Dolce Vita” arriva tre anni dopo la dedica al Maestro Ennio Morricone, con il disco “Morricone Stories”.
Con il nuovo lavoro discografico, Di Battista torna a omaggiare la musica italiana più bella, reinterpretando grandi artisti come: Paolo Conte, Lucio Dalla, Nino Rota, Domenico Modugno, Nicola Piovani, Armando Trovajoli, Piero Umiliani, Ennio Morricone, Renato Carosone, Bobby Solo, Lucio Quarantotto.
"Realizzare questo nuovo progetto è stata una sorta di sfida", racconta Stefano di Battista, gradito ospite a Jazz meeting. "Molti del nostro mondo sono restii a confrontarsi con brani così conosciuti; ti confesso che anche io lo ero almeno inizialmente. Ho voluto come sbloccare questa barriera, con lo scopo di realizzare al meglio il progetto. Ad esempio ho provato a immaginare 'Volare', filtrandolo attraverso la mia formazione e le mie radici musicali, con una versione, se vogliamo, più introspettiva. Quando si affrontano brani come questi, l’ascoltatore si aspetta di trovare qualcosa alla Domenico Modugno o come i Gipsy King; io ho cercato di proporre un classico immortale della musica italiana, con una 'chiave' diversa. Accanto a classici della musica leggera, propongo brani di personaggi che ritengo veri e propri maestri come Piero Umiliani e Nino Rota, grandi studiosi della musica, e a loro volta compositori eccelsi, che è importante far conoscere alle generazioni più giovani.'La Dolce Vita' di Nino Rota, pur essendo apparentemente semplice e orecchiabile, in realtà dimostra tutta le genialità di questo compositore. Una sfida che ho raccolto anche con 'La Califfa' di Morricone, ma anche con 'Sentirsi Solo' di Umiliani; una musica che riesce sempre a emozionare; un ritorno al passato che guarda anche al futuro. Spesso sono composizioni di poche note che ti entrano dentro; nel caso di 'Una Lacrima sul Viso', ad esempio ho capito suonandolo tutto il suo valore musicale.
Stefano, secondo te cosa rende sempre attuali questi brani?
La loro qualità, ma anche la capacità di veicolare un linguaggio che ti penetra nel cuore, c’è sempre qualche nota che ti entra dentro più di altre. Le persone che ascoltano si lasciano cullare dalle note e anche noi mentre suoniamo abbiamo una comunicazione molto forte con il pubblico. Realizzando il progetto penso di aver curato il rapporto umano con i musicisti oltre a quello musicale; abbiamo lavorato nel rispetto di chi ha composto questi brani, pur adattandoli alle nostre esigenze: melodia e senso dell'accordo, nei vari brani, sono rimasti intatti.
Sei soddisfatto di come il pubblico ha accolto "La Dolce Vita"
Ho la sensazione che accadrà come nel progetto su Morricone; siamo noi stessi sorpresi dalle musiche che suoniamo; un progetto quello sul grande compositore che sto proponendo ancora a tre anni di distanza e che non ci annoiamo a suonare, perché è come se fossimo in un certo senso “protetti” dalla musica del Maestro. Anche per "La Dolce Vita" la risposta del pubblico ci trasmette sensazioni positive e spero ci possa dare le stesse soddisfazioni con un progetto, per ovvi motivi, differente da quello precedente.