Tgcom24 incontra la cantautrice campana che di recente ha pubblicato "Teresa canta Pino"
di Giancarlo Bastianelli© ufficio-stampa
Dopo il successo dell'appuntamento inaugurale con Nada del 9 febbraio, il 9 marzo alle 21.30 torna a Villasanta (Mb) "Parole al Vento" canzoni fatte a mano raccontate dagli artisti, rassegna ideata da Antonio Ribatti (prodotta da AH-UM e CONTROLUCE con il supporto del Comune di Villasanta e il contributo di Fondazione Cariplo) e animata dal giornalista e scrittore Jonathan Giustini. Ospite della serata la cantautrice Teresa De Sio, figura di punta della scena musicale napoletana.
Un ciclo di appuntamenti che vuole ripercorre alcune delle tappe fondamentali della vita artistica, ma non solo, di quei musicisti e musiciste che hanno saputo mescolare quotidianità e poesia, musica e sentimenti, con l'ambizione di mantenere fede a quella che è sempre stata la vera missione di ogni cantautore: raccontare la realtà. Quella del racconto è una realtà che sta particolarmente a cuore a Teresa de Sio, nostra gradita ospite a "Popular".
"Il racconto mi è particolarmente caro, dice Teresa de Sio, sono una narratrice, attraverso le canzoni che ho creato e cantato negli anni, ma anche nella struttura letteraria, ho scritto due romanzi sto scrivendo il terzo; la scrittura mi dà la possibilità di avere un rapporto più diretto e diverso con il pubblico. Ho deciso di scrivere romanzi, perché sono interessata a tutte le arti: il cinema, la pittura, anche se non dipingo, queste arti rappresentano un modo diverso di raccontare il mondo".
La reazione del pubblico ai tuoi romanzi è stata estremamente positiva, non solo in Italia...
Scrivere un romanzo mette in ballo parti differenti di te, diverse dalla scrittura musicale non solo per questo e stato molto bello, perché il pubblico ha accolto il romanzo con favore, è stato tradotto anche in altre lingue, aprendo una sorta di dialogo con lettori che magari non si sarebbero interessati alle mie canzoni.
Ultimamente sei stata molto attiva sul fronte musicale.
Si, ho pubblicato recentemente "Teresa Canta Pino", mio personale omaggio a Pino Daniele. Un personaggio che appartiene alla scena musicale dove mi sono formata ai tempi di Musicanova, il progetto di Eugenio Bennato, per tre anni in quel gruppo ho fatto solo la cantante, cosa che mi ha insegnato molto, solo successivamente è arrivata la scrittura delle canzoni. In quel periodo sognavo di esprimermi con un genere musicale che non fosse "pop" o vicino alla cultura americana, ma rappresentasse fortemente Napoli.
Poi c'è stato forte anche l'interesse per la Taranta...
Si, il Salento è stato molto importante iniziammo con Musicanova una ricerca sulla musica della Puglia, che a differenza di quella napoletana arriva da una civiltà contadina e si basava sul passaparola per creare canzoni, più che sulla composizione vera e propria. Due origini diverse quindi che hanno dato vita a due "filoni" entrambi di grande interesse e successo in termini commerciali.