Un servizio in pericolo

Enpam, è l'allarme: "Tra 7 anni un italiano su tre senza medico"

Pensionamenti e difficoltà di accesso alla professione: nel 2023 previsti 16 mila dottori in meno. A rischio 20 milioni di pazienti

05 Ott 2016 - 12:27

Il medico di famiglia, nel 2023, potrebbe essere solo un ricordo del passato. E' quanto emerso all'ultimo congresso Fimmg, la Federazione italiana dei medici di famiglia. Secondo i dati resi disponibili, entro sette anni si ritireranno 21.700 camici bianchi, senza essere proporzionalmente rimpiazzati. Si stima una perdita di 16 mila unità, che potrebbe mettere a rischio il servizio in molte regioni, soprattutto a Nord.

Entro sette anni, 20 milioni di italiani potrebbero dunque rimanere senza il proprio dottore di fiducia. La causa è duplice: il numero chiuso all'università, che scoraggia i giovani desiderosi di aprirsi uno studio di medicina generale, e l'ampio numero di pensionamenti, dovuto alle difficoltà burocratiche che accompagnano la professione. Esiste anche un problema di finanziamenti, connesso al ristretto numero di borse di studio messe a disposizione dalle regioni: solo 900 all'anno, con una media retributiva di 800 euro. 

Così, la scelta di campi diversi dalla medicina generale è diventata un vero e proprio fenomeno, diffuso in tutta Italia. I dati sono, però, più allarmanti a Nord. In Piemonte, si prevede che lasceranno il proprio studio 1173 medici di famiglia, in Lombardia 2776, in Veneto 1600, in Liguria 527. Cifre importanti, considerando che ogni medico segue circa 1200 pazienti. A questo ritmo, il servizio rischia di essere messo seriamente a rischio, in un futuro non lontano.

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