La dieta troppo ricca mette "una zavorra" all'esercito di Sua Maestà
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I vizi a tavola minacciano addirittura le strategie militari. I soldati britannici, infatti, sarebbero, "too fat to fight" (Troppo grassi per combattere). I militari, in carne a causa di porzioni massicce di junk food, non sarebbero in grado neanche di portare a termine i test base di fitness. A riportarlo è il Sunday Times che dice che sono circa 22mila i soldati britannici in sovrappeso.
Dieta ipercalorica - Il punto è l'alimentazione. Per esempio, i militari di stanza a Camp Bastion, in Afghanistan, il regime di alimentazione quotidiano prevede colazione abbondante ogni mattina, con formaggi, pizza e scelta libera in un buffet di dolci dalla ricca offerta. Non manca il cibo sano, ma restano innumerevoli le occasioni di optare per patatine fritte a pranzo e a cena. Anche sugli orari imposti per i pasti si punta il dito: i soldati devono cenare alle 17 e per placare i languorini serali fanno razzia di dolci e snack. Come risultato la gran parte non riesce nemmeno a fare le flessioni.
Bocciati ai test - Tutti i militari britannici, dai soldati semplici agli ufficiali con le stellette, devono sottoporsi due volte all'anno a verifiche sullo stato della loro forma fisica. Sono prove e test base, routine quasi, eppure sono circa trentamila gli uomini e tremila le donne che, almeno una volta, tra aprile 2011 e marzo 2014 hanno mostrato livelli inadeguati. Inoltre, si segnala un incremento di casi a rischio diabete, ipertensione, e cardiopatie proprio a causa dei chili di troppo.
Non riescono a fare le flessioni - Un ufficiale sottolinea: "Basta guardarsi intorno in una caserma dell'esercito britannico in qualsiasi parte del mondo e si noteranno numerosi uomini e donne sovrappeso".
Eppure le regole sono chiare: i militari sotto trent'anni devono essere in grado di fare 44 flessioni in due minuti seguite da 50 esercizi per gli addominali, quindi correre un miglio e mezzo in non più di 10 minuti e 30 secondi. Ma il ministero della Difesa britannico fa sapere che negli ultimi tre anni solo l'11% è stato bocciato ai test fisici, recuperando poi prontamente.