Azzera i rischi di infarto e di embolia cerebrale durante l'operazione
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E' iniziata a Padova l'esperienza pionieristica di riparazione della valvola mitrale a cuore battente senza l'utilizzo della circolazione extracorporea. Un intervento innovativo che riduce i rischi per il paziente e dimezza la degenza post-operatoria. Tgcom24 ha intervistato Gino Gerosa, a capo dell'équipe del Centro cardiochirurgico di Padova.
Qual è la novità dell'intervento?
"L'uso di un dispositivo che consente di entrare dalla punta del cuore, permette la correzione dell'insufficienza mitralica con riparazione della valvola senza fermare il battito del cuore e senza utilizzare circolazione extracoroporea. Un'operazione impensabile fino a cinque anni fa".
Quante operazioni di questo tipo sono state effettuate nel mondo?
"Una cinquantina, di cui tredici a Padova".
A chi è indirizzata?
"Alle persone con insufficienza mitralica da rottura delle corde".
Quale tipo di intervento sostituisce e con quali vantaggi?
"C'erano due opzioni in precedenza ma entrambe prevedano l'impiego di circolazione extracorporea e di fermare il battito cardiaco. Ciò sottoponeva i pazienti a rischi di infarto intraoperatorio o di embolia cerebrale che, adesso, sono azzerati".
Quali altri benefici ci sono?
"L'intervento adesso dura due ore, mentre prima tre o quattro. Inoltre, la degenza post operatoria è dimezzata. Prima ci volevano circa otto giorni prima che il paziente lasciasse l'ospedale, mentre adesso ne bastano quattro".