Lorenzin: "Con l'Hiv non si scherza,via campagna cure social"
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Nel 2016 sono state registrate 3.451 nuove diagnosi di infezione Hiv: si è quindi osservata una lieve diminuzione sia nel numero delle diagnosi sia nell'incidenza, ma il calo è minore tra i giovani sotto i 25 anni. Questi gliultimi dati illustrati dall'Istituto Superiore di Sanità: l'Italia è al 13/mo posto in Ue. Il problema, ha dettoil ministro della Salute Beatrice Lorenzin, è "la diminuita percezione del rischio soprattutto tra i ragazzi".
Lorenzin: "Con Hiv non si scherza, via campagna cure social" - "Con l'Hiv non si scherza, proteggi te stesso e gli altri". E' questo il messaggio lanciato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, illustrando gli ultimi dati sull'Hiv-Aids in Italia, in vista della Giornata mondiale per la lotta all'Aids del 1 dicembre. Ma questo è anche il claim della nuova campagna di comunicazione lanciata dal ministero e che utilizzera', oltre alla televisione, anche i social media più diffusi tra i giovani, a partire da Youtube.
La priorità, ha detto il ministro, è "innalzare immediatamente il livello di attenzione su Aids e malattie sessualmente trasmesse, perché c'è poca consapevolezza soprattutto tra i ragazzi". Oggi, infatti, ha rilevato, "arrivano pazienti anche molto giovani che non hanno mai fatto il test e hanno già Aids conclamato, il che rende più difficile anche la terapia".
Rezza (Iss): oltre un terzo delle diagnosi negli stranieri - "Diminuiscono le diagnosi di Hiv sia nei maschi che nelle femmine in Italia ma più di un terzo del totale delle diagnosi riguarda stranieri, soprattutto quelli che provengono da aree al alte velocità di trasmissione del virus". Lo ha detto il direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, Gianni Rezza. Nel 2016 il 35,8% delle persone diagnosticate come Hiv positiva è di nazionalità straniera. Fra questi il 65,5% dei casi è costituito da eterosessuali (femmine 34,9%, maschi 30.6%). E negli ultimi anni si osserva un rilevante aumento della quota degli stranieri con una nuova diagnosi di Hiv.
"Dall'81 - ha detto Rezza - abbiamo avuto 69mila casi in Italia e 44mila morti: parliamo di una guerra. Il problema è che molto spesso arrivano da noi pazienti con malattia conclamata, questo perché oltre l'80% di coloro che dall'Hiv arrivano all'Aids non ha potuto accedere a terapia non avendo fatto il test". Ancora una volta un problema di sottovalutazione dei rischi, di qui l'esigenza di avviare da parte del ministero della Salute delle campagne social e di comunicazione per raggiungere vari target di popolazione, in particolare i giovanissimi.