IN OCCASIONE DEL WORLD AIDS DAY

Aids, Ue indietro su diagnosi:1 sieropositivo su 7 non sa di esserlo

La ricerca è stata diffusa in vista della Giornata mondiale dedicata alla malattia, che si celebra il 1° dicembre

30 Nov 2016 - 12:58

In Europa si contano almeno 122mila persone affette da Aids che però non sanno di esserlo, circa uno su sette del totale dei sieropositivi. E' l'allarme lanciato dall'Ecdc (Centro europeo di controllo delle malattie) e dall'Oms all'interno di un report pubblicato in occasione del World Aids Day 2016, la Giornata mondiale contro l'Aids che si celebra il 1° dicembre. Secondo gli esperti "bisogna colmare questo gap per riuscire a mettere sotto controllo, come promesso, la malattia entro il 2030".

Lo stesso problema di "consapevolezza" riguarda anche il 40% di tutti i sieropositivi del mondo, oltre 13 milioni di persone, tanto che l'Oms ha emanato nuove linee guida in cui promuove il "self testing", l'adozione cioè di esami da fare a casa da soli per scoprire l'eventuale infezione.

Diagnosi troppo tardive - Secondo il rapporto, che si riferisce ai 31 Paesi dell'Ue e dell'Area economica allargata, nel 2015 ci sono stati registrati 30mila nuovi casi. Si tratta un numero in linea con gli anni precedenti, mentre il tempo stimato fra l'infezione e la diagnosi è risultato altissimo, circa quattro anni, con metà dei pazienti che scopre di essere sieropositivo quando l'infezione è già in fase avanzata. Il 42% delle nuove diagnosi riguarda uomini che hanno fatto sesso con uomini, mentre i rapporti eterosessuali seguono con il 32% e l'uso di siringhe infette è responsabile nel 4% dei casi.

Dati preoccupanti - "L'Hiv continua ad essere un grave problema in Europa - afferma il commissario europeo alla Salute, Vytenis Andriukaitis -. La stima che una persona su sette non sa di essere infetta è particolarmente preoccupante, perché queste persone non hanno accesso alle terapie salvavita e possono continuare a trasmettere il virus agli altri".

Situazione peggiore in Russia - Al di fuori dei confini dell'Europa la situazione è ancora peggiore, con la regione europea dell'Oms, che comprende anche la Russia e le repubbliche ex sovietiche, che per la prima volta ha superato i due milioni di sieropositivi, con un aumento del 7% rispetto all'anno precedente e con l'80% dei nuovi casi che si concentra a est.

La situazione in Italia - Per l'Italia le stime dell'Istituto superiore di sanità parlano di un leggero calo delle nuove diagnosi di Hiv, che nel 2015 sono state 3.444. Con un'incidenza di 5,7 nuovi casi ogni 100mila residenti, l'Italia si pone al tredicesimo posto in Europa in questa speciale classifica. Durante il 15esimo Congresso internazionale della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), gli esperti hanno riferito che in Italia il 15% dei sieropositivi non ne è consapevole e una diagnosi su due è tardiva.

La sensibilizzazione sul tema della malattia coinvolge anche il nostro Paese, grazie all'organizzazione di centinaia di iniziative in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids. Fino al weekend sono previsti spettacoli, vendite di beneficenza, convegni e sessioni di test gratuiti.

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