Un nuovo sistema di tracciamento aiuterà gli studi sulla infertilità maschile, anche ai fini della fecondazione assistita
© ufficio-stampa
Mentre continua a far discutere la decisione della Consulta che ha considerato ammissibile la fecondazione eterologa reclamata a gran voce dalla coppie sterli, dalla scienza arriva una nuova tecnica per studiare l'infertilità maschile: una mappatura in 3D degli spermatozoi.
Per aumentare la probabilità di successo della fecondazione occorre avere informazioni relative alla velocità e alla morfologia dei gameti maschili. Grazie alla ricerca svolta da ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto nazionale di ottica (Ino-Cnr) e Istituto per la microelettronica e microsistemi (Imm-Cnr) - in un futuro ormai prossimo i medici potranno disporre di un tracciamento per visualizzare morfologia e movimento degli spermatozoi all'interno di un volume.
È il dottor Pietro Ferraro, responsabile della ricerca, a spiegare l'importanza del nuovo esame: "Per la prima volta siamo in grado di vedere simultaneamente, e quindi in maniera più vicina alla realtà, i due parametri che misurano la salute dello spermatozoo, vale a dire motilità e forma. Con questo nuovo strumento diagnostico siamo in grado di analizzare lo spermatozoo vivo e attivo".
Il sistema video 3D rappresenterà un valido strumento per gli studi sulla infertilità maschile e per future prospettive sulla fecondazione assistita. La ricerca, condotta dal Cnr in collaborazione con Rowland Institute di Harvard di Cambridge (Massachusetts) e Centro di fecondazione assistita di Napoli, è pubblicata su Biomedical Optics Express.