Il decalogo è stato realizzato dai pediatri dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma. Secondo uno studio Usa, siamo "facili" alle allergie per "colpa" dei geni ereditati dai Neanderthal
Con la primavera che entra nel vivo, tornano puntuali anche le allergie a pollini e piante. Si tratta di un problema che affligge circa il 30% degli italiani e che produce effetti particolarmente pesanti nei bambini (mal di testa, stress psicofisico). Secondo gli esperti, negli ultimi 20 anni la percentuale di bimbi allergici in Italia è più che triplicata. Per affrontare al meglio il cosiddetto mal di primavera, arriva il decalogo Speciale primavera realizzato dai pediatri dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma.
Con l'esplosione della stagione dei pollini, i bambini si trovano a subire anche "sbalzi termici, repentina alternanza tra sole e pioggia e variazioni dei ritmi biologici", osservano gli esperti. E aggiungono: "Questi cambiamenti coincidono con l'aumento della frequenza degli attacchi di cefalea (+15% delle visite tra marzo e giugno), con il picco delle manifestazioni allergiche e anche con maggiore irritabilità e difficoltà di concentrazione".
Dieci consigli utili - Ecco di seguito il decalogo realizzato dai pediatri del Bambino Gesù:
1. Evitare gite in campagna nelle ore mattutine, soprattutto nei giorni di sole con vento e clima secco.
2. Scegliere come meta delle proprie vacanze località di alta montagna o di mare. Ricordare che per altitudini medie (600-1000 metri) le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura.
3. Verificato la pulizia dei filtri di condizionamento dell'auto e della casa.
4. Non tagliare l'erba del prato e non sostare nelle vicinanze di altri spazi in cui sia stata tagliata l'erba.
5. Evitare il contatto con fumo di tabacco, polveri e pelo di animali.
6. Evitare i prati, i campi coltivati e i terreni incolti: i pollini diffondono dovunque, sono progettati per questo.
7. Chiudere le finestre od evitare che il bambino esca di casa.
8. Abitare ai piani alti.
9. Mettere mascherine sul viso del bambino a coprire e proteggere il naso e la bocca, mettere occhiali da sole o cappelli con visiera.
10. Fare lavaggi endonasali: le prove di efficacia sono tenui, il fastidio per il bambino è certo.
Troppo esposti alle allergie? "Colpa" dei Neanderthal - Se gli uomini moderni sono così "facili" alle allergie, lo devono ai loro antenati neanderthaliani, senza i quali però non avrebbero avuto la capacità che hanno di combattere le infezioni. Lo dimostrano due studi indipendenti pubblicati sull'American Journal of Human Genetics.
I Neanderthal vissero in Europa per circa 200.000 anni e si estinsero poco dopo l'arrivo dell'uomo Sapiens, avvenuto circa 44.000 anni fa. Nel periodo di "coabitazione" in Europa ci furono molte occasioni di incrocio fra le due popolazioni, come testimonia il Dna dell'uomo moderno, che ha fra l'1% e il 6% di geni neanderthaliani. I ricercatori hanno scoperto che tre di questi geni, chiamati Tlr1, Tlr6, e Tlr10, sono coinvolti nel sistema immunitario e in particolare nella capacità sia di rivelare sia di rispondere alle infezioni. Ma di conseguenza, secondo i ricercatori, la maggiore sensibilità del sistema immunitario potrebbe aver aumentato la suscettibilità verso le allergie.