Uno studio americano punta il dito sulla solitudine come killer
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Un killer che sta nell'ombra e cresce nel silenzio, è la solitudine. Uccide gli anziani con un'incidenza doppia rispetto all'obesità. L'assenza di compagnia miete vittime della terza età quasi quanto la miseria. Questi i dati emersi da uno studio condotto dall'Università di Chicago e presentato durante una riunione dell'American Association for the Advancement of Science.
La ricerca - Paragonati alla media del campione dello studio, i solitari avevano il 14 per cento di rischio in più di morte prematura, due volte la percentuale degli obesi, e poco meno dei poveri. Già in precedenza, diversi studi hanno mostrato un collegamento tra solitudine e una serie di problemi di salute, dall'ipertensione all'abbassamento delle difese immunitarie, un più alto rischio di depressione, ictus e infarto.
In un libro recente, John Cacioppo, psicologo autore dello studio, ha paragonato il dolore della solitudine a quello fisico. Lo psicologo ha allertato gli anziani in procinto di lasciare il lavoro di pensarci due volte: "Abbiamo una nozione della pensione tutta di fantasia. Pensiamo che significhi lasciare amici e famiglia, comprare una casa in Florida dove il tempo è mite e vivere da allora in poi felici e contenti. Probabilmente non è l'idea migliore vanno incontro a una migliore vecchiaia gli anziani che continuano ad interagire con colleghi e amici".