Approvato nuovo farmaco contro sclerosi multipla: sarà distribuito in fascia A
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Aifa ha dato l'ok alla rimborsabilità di una nuova terapia orale a base di dimetilfumarato, efficace nel ridurre la progressione della disabilità
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In Italia arriva una nuova arma per contrastare la sclerosi multipla recidivante remittente. L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato un farmaco a base di dimetilfumarato che sarà dispensato e rimborsabile in fascia A. La terapia orale promette di attivare un particolare meccanismo di difesa dell'organismo che permette di contrastare l'infiammazione e lo stress ossidativo causato dalla malattia, con la quale convivono oltre 70mila italiani.
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Una speranza concreta - "Numerosi dati clinici hanno dimostrato l'efficacia del trattamento orale con dimetilfumarato nel ridurre la frequenza delle recidive e la progressione della disabilità, due risultati importanti che hanno un impatto notevole sulla storia di malattia e sulla qualità di vita dei pazienti". A spiegarlo è Giancarlo Comi, Direttore dell'Istituto di Neurologia Sperimentale dell'Ospedale San Raffaele di Milano, secondo cui "un aspetto innovativo è, oltre all'efficacia, il buon profilo di sicurezza e tollerabilità del nuovo farmaco".
Un'arma contro il flagello della sclerosi - Sono oltre 70mila gli italiani costretti a convivere con la sclerosi multipla, con 2000 nuovi casi ogni anno e un'incidenza tra le donne pari a due volte e mezza quella tra gli uomini. La progressione della malattia comporta un'alterazione della guaina mielinica, che a sua volta compromette la capacità delle fibre nervose di condurre gli impulsi elettrici che regolano le varie funzioni dell'organismo. "Le lesioni della guaina mielinica hanno un'iniziale natura infiammatoria - dice Carlo Pozzilli, Ordinario di Neurologia presso l'Università La Sapienza di Roma - che può evolvere in una fase cronica con perdita di tessuto nervoso e danno irreversibile. Ma si ritiene che il dimetilfumarato sia in grado di attivare un particolare meccanismo di difesa dell'organismo che permette di contrastare l'infiammazione e lo stress ossidativo causato dalla malattia".
Contro altre malattie - L'azione antinfiammatoria di questa molecola, secondo Comi, potrebbe rivelarsi utile anche nei casi di malattie neurodegenerative, come per l'ictus e malattie gastrointestinali croniche. Il farmaco - già approvato negli Usa, Canada e Australia, oltre che a gennaio 2014 nell'Unione Europea - è stato sperimentato da oltre 135mila persone. Si attende ora il suo inserimento nei prontuari terapeutici regionali, che consentirà la sua effettiva disponibilità nei centri italiani.