Trovate pillole oculistiche su un relitto che si è inabissato più di cent'anni avanti Cristo
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Il collirio ha origini molto più antiche di quanto finora sospettato. Risalgono a duemila anni fa, le pillole ritrovate nel Relitto del Pozzino, sommerso al largo della costa toscana, ed è stato scoperto che servivano per curare gli occhi. Il risultato è emerso da un'analisi condotta dall'Università di Pisa e pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas). Tramite studi in laboratorio è stata svelata la composizione di queste pillole piatte, a forma di disco e di colore grigio.
L'esito delle analisi
I ricercatori hanno scoperto che gli ingredienti più abbondanti delle compresse, dal diametro di circa quattro centimetri e spesse un centimetro circa, sono composti a base di zinco.
Fra gli altri ingredienti vi sono ossido di ferro, amido, cera d'api, resina di pino, una miscela di grassi di origine animale e vegetale, resti vegetali come fibre di lino, carbone, amido, cereali e pollini.
Il relitto su cui sono state ritrovate è una piccola nave, datata fra il 140 e il 130 avanti Cristo. Il carico che trasportava, come vasi di Pergamo, anfore di Rodi usate per il trasporto del vino, lampade di Efeso, brocche chiamate oinochoe per versare il vino, suggerisce che la nave provenisse dalle coste greche.