Cancro killer

Tumori, un bambino su cinque senza cure

Ricerca al rallentatore per motivi burocratici. Si muore di più nei Paesi poveri

20 Feb 2013 - 11:39
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Un bambino su cinque che si ammala di cancro è senza cura perché non esistono farmaci efficaci contro la sua malattia. Sebbene in 50 anni i progressi sul fronte del cancro pediatrico siano stati enormi in quanto l'80 per cento dei tumori dei bambini è oggi curabile, ancora un numero notevole di piccoli pazienti muore soprattutto nei Paesi poveri. Lanciano l'allarme dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine di Londra sulla rivista Lancet Oncology.

Ricerca al rallentatore - Per cambiare tale destino bisogna accelerare la ricerca e sviluppo di nuovi farmaci. Perché la ricerca, in questo ambito, è tuttora troppo lenta, a causa di svariati ostacoli pratici, metodologici, finanziari e burocratici. La ricerca e lo sviluppo di farmaci contro questi tumori è frenata da regole e restrizioni eccessive che limitano l'accesso dei bimbi alle sperimentazioni cliniche. A ciò si aggiunge anche la cronica carenza di fondi, lo scarso interesse delle case farmaceutiche e la crisi economica che ha ridotto ulteriormente gli investimenti in ricerca e sviluppo. Poi, motivi pratici come l'ancora scarso scambio di dati tra ricercatori nel mondo, che diventa cruciale visto il numero limitato di pazienti pediatrici.

La malattia in Italia - In base ai dati dell'Associazione italiana di oncoematologia pediatrica, sono 2.100 i bambini e adolescenti che ogni anno si ammalano di tumore o leucemia nel nostro Paese, ovvero un bimbo ogni 650 entro i 15 anni di età.

I tumori rimangono la prima causa di mortalità da malattia nei bambini e ogni anno il numero è in leggera crescita. Inoltre, si stima che un adulto su mille nei paesi ad alto reddito sia un sopravvissuto al cancro, e sul 40 per cento di questi pesano per tutta la vita gli effetti avversi delle cure. Quindi servono anche farmaci meno tossici di quelli oggi in uso.

Si muore di più nei Paesi poveri - Il problema del cancro infantile è un incubo ancora peggiore per i paesi poveri: infatti il 94 per cento dei quasi centomila bambini da uno a quindici anni che ogni anno muoiono di cancro vive in Paesi in via di sviluppo, dove non arrivano neppure i farmaci contro le forme guaribili di tumore, oggi disponibili nelle nazioni occidentali. Mentre nel Nord del mondo un bimbo che si ammala di una forma guaribile di cancro può salvarsi, un bimbo del Sud del mondo con lo stesso tumore muore spesso ancor prima di aver ricevuto una diagnosi.

Rischio povertà per le cure - Per gli esperti, lo sviluppo di nuovi farmaci per tumori pediatrici è insufficiente e spesso le famiglie devono fronteggiare forti iniquità tra Paesi in termini di accesso a terapie innovative in corso di sviluppo. Secondo l'associazione umanitaria Soleterre, per curare un figlio malato di cancro le famiglie pagano un prezzo altissimo, non solo emotivo, ma anche sociale ed economico. Nei Paesi in via di sviluppo, le famiglie che curano i propri figli rischiano di entrare in una spirale di povertà o di abbandonare le cure per mancanza di mezzi.

Attenzione ai sintomi - Bisogna prestare attenzione ai campanelli d'allarme: tra questi, febbre inaspettata e dalla durata di oltre due settimane, perdita di peso senza spiegazioni apparenti, pallore, fatica e mal di testa frequenti spesso accompagnati da vomito.

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