Triplicate le patologie dermatologiche in 20 anni. La dermatite atopica colpisce 43% dei piccoli
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L'inquinamento fa male alla pelle dei piccoli. Tanto che negli ultimi vent'anni sono addirittura triplicate le patologie dermatologiche nei bambini al di sotto dei cinque anni, in particolare la dermatite atopica che colpisce il 43% dei bimbi in questa fascia d'età. L'allarme è lanciato dai pediatri della Federazione italiana medici pediatri (Fimp).
Una dieta ad hoc - Per tamponare il problema, oltre ad auspicare che i governi applichino misure più restrittive sull'inquinamento atmosferico, si può intervenire con il cibo. Gli esperti della Federazione, per prevenire i rischi legati all'alimentazione, hanno messo a punto grazie alla Scuola U-tre (Uno-tre anni) della federazione un test specifico, “NutricheQ”, appositamente studiato sulla dieta del bambino tra uno e tre anni.
Cos'è la dermatite atopica - Per la dermatite atopica, che causa tra i disturbi maggiori prurito, eczemi, secchezza diffusa, ma anche punti neri e brufoli, specie nelle zone a maggior rischio di dermatite quali le mani e il viso (più esposti) o le gambe e le ginocchia (maggiormente soggette allo sfregamento degli indumenti), non esistono di fatto terapie risolutive, anche perché é di origine costituzionale e genetica, che la rende particolarmente sensibile a fattori ambientali come l'inquinamento (è più diffusa infatti nelle aree industrializzate), ma anche le condizioni ambientali e i problemi nutrizionali. Per rilevare questi ultimi la Fimp ha studiato il test, un questionario per i genitori che aiuta il pediatra a individuare chi va più supportato nella gestione della nutrizione del bambino.