MEDICO TRICOLORE

Premiato il papà italiano dell'"aspirinetta"

Con un collega, ha scoperto l'applicazione contro la trombosi del farmaco a basse dosi

29 Apr 2013 - 18:00
 ©  Afp

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Molti milioni di vite salvate nel mondo in 30 anni, molte migliaia l'anno in Italia e decine di migliaia di infarti e ictus non fatali evitati. Tutto grazie all'"aspirinetta", farmaco con un papà italiano. Un salvavita che ha rivoluzionato la prevenzione cardiovascolare, riducendo di un quarto la mortalità per queste cause. Per la scoperta dell'aspirina a basse dosi (75-100 milligrammi) il farmacologo Carlo Patrono è stato premiato.

Ha scoperto l'applicazione anti trombosi - Patrono, direttore dell'Istituto di Farmacologia del Policlinico Gemelli-Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Accademico dei Lincei, ha vinto il premio più prestigioso al mondo per la ricerca cardiovascolare: il Grand Prix Scientifique 2013 (500 mila euro). Il medico italiano ha visto assegnarsi il premio dall'Institut de France Fondation Lefoulon-Delalande insieme con il collega irlandese Garret FitzGerald della Pennsylvania University di Philadelphia.

Ai due va il merito di aver compreso che l'aspirina a basse dosi ha azione antitrombotica (ovvero contrasta la formazione di pericolosi trombi nelle arterie). Gli esperti hanno anche compreso il meccanismo d'azione: l'aspirinetta impedisce la formazione di molecole nocive (prostaglandine) da parte delle piastrine che formano coaguli che possono intasare le arterie, bloccare la circolazione e impedire che l'ossigeno arrivi a cuore e cervello.

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